Rassegna storica del Risorgimento
ABRUZZO ; CARBONERIA ; CLERO
anno
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1932
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pagina
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339
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XVIII Congresso Sociale M Patcrmo 93
mentì suscBarolft negli scrittori del '48 e dei 'GO, j quali cercarono di metter in cadenza (qualche volta esagerando) le benemerenze dei pati-ioti caduti per la libertà durante l'età del Kisorgimento, e neppure per l'altro certamente importante motivo, che durante l'azione gl?insoì emisero le grida distintamente udite di Vvoa il Re e la Ospvùuàione, e di Viva il Re e Santa Rosalia; ma per un'altra ragione, che proibisce assolutamente, secondo il mio pa. rere, dì attribuire al tentativo il carattere di correria a scopo di rapina, lineilo cioè che nelle due ore circa, durante le quali gl'insorti attraversarono le vie della città, nessun atto compirono, che permettesse di scambiarli, come alla polizia piacque di fare, per un branco di ladri.
Uno o più negozii di armaioli esistenti in via degli Schioppet-tieri furono è vero saccheggiati dagl'insorti j ma si capisce che essi trascorsero a quell'atto soltanto per provvedersi delle armi necessarie alla buona riuscita della rivoluzione. Eisnlta inoltre dai documenti che gli autori della sommossa, quando erano in movimento già da un pezzo, entrarono a rifocillarsi in un'osteria sitai nei pressi dell'arco di Outò. Fu quello un gesto veramente poco rivoluzionario, ma si dovrà battezzarlo senz'altro per un atto ispirato da volgari istinti di furto?
Di una ribalderia come quella di correre per la;ttà armati allo scopo di rubare, non potevano essere capaci uomini come Domenico Di Marco, due zìi del quale parteciparono alla congiura di Salvatore Meccio, e come Gioacchino Rammacca, Felice Forenza, Giovanni Bruno ed altri autori del moto rivoluzionario, i quali non erano nuovi alle cospirazioni politiche.
Gl'insorti del 1831 appartenevano in generale al ceto degli artigiani ; ma, a parte il fatto che tra essi non mancavano gl'impiegati, e v'era pure un medico, il quale all'atto di essere arrestato tentò di avvelenarsi, ingerendo una certa dose di oppio ; il trovarci in pre jseuza di elementi non borghesi prova soltanto che le idee di libertà e il proposito di sollevarsi per esse contro il governo si erano venate diffondendo col passare del temp in una lasse, che prima era rimasta estranea al movimento liberale. La presenza di umili artigiani tra gli autori del moto settembrino non ne inficia la serietà e la purezza di intenti.
Comunque si consideri il: tentativo, di cui ci occupiamo, nelle sue origini, come nello sviluppo; net precedenti politici dei suoi autori, come nella loro condizione sociale, il carattere schietta-