Rassegna storica del Risorgimento
ABRUZZO ; CARBONERIA ; CLERO
anno
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1932
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pagina
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346
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400
Ulderico Jiuivmjn
dei progetti, ora clie aveva avuto inizio, l'assecondarla era debito d'onore* Mazziniani e Garibaldini lo compresero e s'accinsero ad intervenire. X*er parte sua il Manzini faceva conoscere che a diàip* sizione del Comitato Centrate unitario metteva tutti i mezzi già in suo possesso e quelli èite.' fosse ancora riuscito a raccogliere in quel giorni.
Il disegno strategico, da tempo concretato, tornava d'attualità. Mentre nel Veneto e nel Trentino si sarebbero costituite bande d'insorti e nelle città sedi di guarnigioni austriache le popolazioni avrebbero inscenato dimostrazioni per impedire al nemico di staccar truppe per combattere le bande, da ogni parte d'Italia volontari ed emigrati sarebbero affluiti a Brescia o in quei pressi per poi varcare il confine e muovere in soccorso degli insorti.
Anima di questa spedizione avrebbe dovuto essere il trentino Ergisto Bezzi, cui fin dal 1862 Giuseppe Mazzini, sapendolo giovane capace ed animoso, aveva affidato il difficile incarico di porsi in relazione coi patrioti del Trentino e del Veneto, di istituire comitati e di predisporre ogni! cosa per l'azione (8).
Pertanto all'annuncio: del moto di Spilimbergo, mentre dal Gomitato Centrale Unitario veniva inviato nel Veneto Giambattista Cella, valoroso ufficiale garibaldino, pei' cercar di organizzare altre bande e di ài largare così il movimento insurrezionale, Ergi sto Bezzi partiva per Brescia per raccogliere quanti più volontari gli fosse possibile e varcare il confine.
Compito non facile questo perchè ormai, messo sull'avviso dalle notizie d'oltre frontiera, il Governo italiano vigilava attentamente, risoluto ad impedire ogni sconfinamento di volontari.
Repartii di truppa venivano a tal fine dislocati nelle località prossime al confine per concorrere nei servizi di vigilanza con le stazioni dei carabinieri; e intanto su conformi disposizioni del Ministero dell'interno il prefetto di Brescia avvertiva il comandante dei carabinieri della provincia che doveva essere impedita qualunque formazione di bande armate od attruppamento di persone alla frontiera e che essendo manifestamente conveniente che ciascuno sappia e si convinca che il Governo del Re per nessun titolo si presta a favorire anche indirettamente tali disordini dovevano essere .* arrestati quei regnicoli od emigrati, anche se inermi ed alla spicciolata, che si avviassero alla frontiera, i primi scoperti di pas-
(8) Cfic.. LOGA-I-ELM Mitosi, up. cit., p. 07 e sgg.