Rassegna storica del Risorgimento

MILANO ; MUSEI
anno <1932>   pagina <371>
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calia, nel ÌM. Là in quell'austera ed espressila solitudine di amore e di pace il Belgrano coltivò con passione la profumata regina dei fiori atta-averso le sue famose ventisette qualità di rose. La rozza ta­vola in pietra ruvida, sulla quale, sedutivi attorno, i tre fidi àcatì Giuseppe Garibaldi, Carlo Belgrano e Giambattista Cuneo, consu­mavano e gustavano in perfetta serenità di spirito sMacciate one-glìesi, da loro medesimi preparate, sotto l'adatto pergolato, rievoca ancora ricordi e rimembranze in una fascia del giardino della Villa Castellano a Santa Lucia di Oneglia. che fu il convegno di memoran­di incontri con Giuseppe Mazzini, Giuseppe Guerzoni. Giovanni Ruf-fini, Camillo Benso di Cavour, Nino Bixìo. Aurelio Saffi, Giuseppe Cesare Abba, Francesco Crispi, Raffaele Gadorna, Anton Giulio Bar­rili, Paolo Mantegazza, Agostino Bertani, Pietro Sbarbaro, Luigi Giura, Paolo Boselli, Elia Bensa, Niccolò Ardoino, Giambattista Gaudo, ed altri, anelane jfcutti alla iuec radiosa della divina libertà, primo amore dell'umanità. Giungevano all'eremo dell'ospite, inosser­vati, alla ijfeeMcbellai silenziosamente, senza vanesia vacuità, di sorta, senza pompa e senza sfarzo, in fraterna semplicità di sentimento, al­la buona, sommessamente, ispirandosi a 11 'au(lien.teMfràgrante modestia delle viole mammole della.circostante.campagna, sotto il pallido ar-gento dei folti e gelbi oliveta. Il leggendario forno delle mille lire in cui Giuseppe Garibaldi, Carlo Belgrado, è Giamliattistai <dmm mette­vano a cuocere le focaceie onegliesi, da loro stessi confezionate, gioio­samente, in assoluta letizia, un tempo era fiòrentissimo e fragrante, oggi è Un po' corroso dal tempo edacéi Scolpita rudimentalmente sul piede dì sostegno alla rozza tavola in pietra ruvida è la data di costru­zione : 1824 12-inglio. Dopo il ritorno in patria dal Brasile classa quante volte si soffermò Carlo 'Belgrano, cugino del grande Manuel.. presso quell'interessante cimelio, rievocatore di emozioni non certe* peregrine e di aneddotiche vicende. JJe; sapeva di curiose assai il ca~ jaxtanò Luigi Castellano, coraggioso e prode veterano della marina velica, quando si accingeva a raccontarle con quel suo fascino carat­teristico, che gli fu sempre peculiartìi Quali e quanti siano stati i sa­crine!, consumati, per il risorgimento (l'Italia forse non si saprà mai. Le pìccole cose, procreatrici delle grandi;. taaote volte si trascurano-e non si considerano abbastanza. Il presente travolge il passato nel­l'i inmineuza del futuro. Ma ogni zolla ed ogni sasso hanno il loro diritto alla costruzione della 'Casa e: dall'orto. Raggiunto lo scopo-passano in non cale i mezzi adoperati per raggiungerlo. Qualche fama è usurpata nella suggestione del successo* Ma il successo è tale