Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno
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1915
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pagina
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781
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iato contro il Governo Monarchico Costituzionale, ed ha, con i snoi scritti, e colle sue parole dimostrato al popolo aretino, che
quel repubblicano, olio la frase seiiniocratica del Barli s'affannava a dipingere. 8i veda questa lettera al-Romanelli, ohe ho rintracciata tra le carte di quest'ultimo.
Caro amico,
li necessario che tu m'informi dello stato preciso delle oou. Ha egli il Governo provvisorio acconsentito o no ali1 unione immediata con Roma T Qui da alouni si dice di A. Alla Prefettura è giunta una lettera, scritta da un semi-idiota, sotto la quale è una postilla e la firma di Guerrazzi, ove si dice che il Governo provvisorio seguita, malgrado le dimostrazioni popolari. Io tengo forte, perchè non si proclami la Repubblica, né. s'innalzi l'albero della libertà; ina non so, se mi riescila di far argine al torrente. Rispondimi a posta corrente. Ho bisogno di sapere positivamente come la pensiate voi del ministero e del Governo provvisorio. Non è che io voglia pensare colla vostra testa, ma è òhe desidero che la nostra azione non collida colla vostra, perchè oggi, prima di tutto, ci è bisogno d'unione. Dimmi anche qtuil r6le ont joué e il Corsi e il Pigli negli scorsi giorni:. Credimi per sempre tuo aff.mo amico
SO tbbl>r:thi 1840.
E. TONNETTI*.,
La lettera del Romanelli, già da me riportata, del 1? febbraio, non lasciava ponto a desiderare per chiarezza, ma esprimeva l'opinione personale del ministro di giustizia e grazia j evidentemente il Ton ietti voleva conoscere il sentimento collettivo del Governo e le risoluzioni prese, impressionato dalla lettera, pervenuta alla Prefettura il 19 febbraio alle ore 8 e mezzo della sera, quantunque non fosse di uno dei soliti caràtteri della Segreteria ma un carattere, appena intelligibile, pieno di errori, e che denotava chiaramente essere persona semi-idiota quella che scriveva. Questo foglio, d'altronde, che era non uno dei soliti, ma un foglio da sfogli di segreteria, conteneva ordini assai importanti, disposizioni che potevano commovere forse la intera provincia, fra le quali la proclamazione della Repubblica e la unione a Roma, proclamatone la quale sarebbe stata in aperta con tradizione con quello che il Ministero dell'Interno mi scriveva con sua officiale del 16 corrente, e, quel òhe più monta in apertissima contradizione con le poche linee, ohe Ella, Signore, aggiungeva di suo pugno a quella lettera, ohe aveva caratteri tanto dubbi d'autenticità, e nelle quali mi dichiarava ohe, nonostante la dichiarazione popolare, il Governo provvisorio durava . Il Prefetto, Giovambattista Alberti, non aveva eseguito gli ordini impartiti, s'era rivolto al Guerrazzi, e aveva inviato Giovanni Vi-viaui, membro della Commissione di salute pubblica, a Firenze per sincerarsi della iucceuda, corno gli diceva nella comunioaziono, della (pule Sé riferito una parte. 11 doti. Francesco Temetti moriva in Arezzo nel 1863, come risulta dada seguente epigrafe: fQ.nl Franoesoo Tonietti Che esercitò medicina in Arezzo Raggiungeva i suoi cari estinti 111 27 ottobre 1863 .