Rassegna storica del Risorgimento
1864 ; VENETO
anno
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1932
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pagina
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398
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4i Costmo MamUi
La volontà del Cavour cozzò con quella più tenace del fiero al-ter ego di Garibaldi, elle mantenne inalterata la uà posizione di* capo della Cassa di Soccorso, uscendo dalla dina lotta quasi del
tutto vincitore.
Hi circoli politici torinesi seguivano attentamente lo svolgimento lolle trattative per la scelta dell'inviato in Sicilia, scelta da cui, secondo molti, dipendevano le sortì! della rivoluzione. La stampa democratica sosteneva il Depretis, mentre quella governativa sì! asteneva prudentemente dal pronunciare giudizi sui due candidati. Giovanni Battista Bottero, amico del Depretis e non troppo tenero verso il Cavour, principale autore della cessione della sua citta-natale alla Francia (Bottero era Nizzardo), riportava nelle colonn? della Gazzetta del Popolo un brano di un disgraziato discorso, che il Valerio aveva pronunciato alla Camera nel 1858, quando, subito dopo la risoluzione dalla vertenza- del Cagliali , s'erano dissipati i timori di una possibile guerra tra il Piemonte ed il Regno-di Napoli. Il Valerio si era allora congratulato con gioia col governo per l'avvenuta composizione della vertenza, eli e evitava, secondo lui, il pericolo di una guerra fratricida v... Comunque riuscisse questa guerra aveva poi soggiunto essa sarebbe sempre a danno nostro, sempre a vantaggio del nostro nemico, imperocché egli vive delle discussioni e degli odii fra italiani e italiani, odo che sono la nostra morte: imperocché sta sulla nostra bandiera, sta nel cuore di noi tutti questo principale assioma, come movènte del nostri pensieri, della nostra vita: amore ed affetto alle varie parti d'Italia ... Commentando questo slancio umanitario del Valerio, il Bottero metteva in rilievo, nella Gazzetta del 7 luglio, l'opportunità delfinvi di un Commissario del Re in Sicilia, scelte iu modo che i Siciliani, Storto od a ragione , potessero rimproverargli idea contraria ad una, guerra contro i Borboni, e l'ave- chiamata, per anticipazione, fratricida la guerra patriottica, che Garibaldi allora sosteneva wm capo di volontari tutta l'Italia .
8 Sta30 dopo il conte di Cavour, avendo letto le critiche del Bottero, faceva chiamare il direttore della Gazzetta nei suo studio e aveva con lui' un importante colloquio, riportato presso a poco dallo stesso Bottero diciotto anni dopo questi grandi avvenimenti. So - - disse Cavour - - che voi non tanto (Cavour alludeva ad un incidente, non meglio chiarito, successo nel 1849 tra Depretis e Bottero), quanto i vostri colleghi ed amici suggerireste Agostino De-