Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; VENETO
anno <1932>   pagina <403>
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La Rivoluzione Siciliana del 1860
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creto con coi era nominato commissario stoaordinario del Ee In Sicilia , e del quale avrebbe dovuto valersi a tempo opportuno (62). Per quanto nulla possa risultare dai documenti finora editi, tuttavia io credo che l'affermazione del Brcganze non sia adatto ipotetica e che il famoso decreto sia realmente esistito noi abbia* mo visto come in tutte le lettere (anclie in quelle dei più accesif Ga* . ribaldini, come il Bertanij riguardanti l'invio di Depretis in Sici­lia, vi siano aperti accenni al commissariato regio. 3>, di cui De­pretis sarebbe stato investito recandosi in Sicilia:. In sostanza il deputato di Stradeila si recava a Palermo chiamatovi da Garibaldi, previo l'assenso del Ee; andava quindi come rappresentante del go­verno Sardo presso Garibaldi, con una missione cioè, più politica e;Iie amministrativa. Si spiega perciò che ili Cavour, conscio delle difficoltà che il Depretis avrebbe incontrato nell'atfeuare la sua mis­sione, lo munisse di un decreto di nomina a commissario straor­dinario del Re in Sicilia , decreto che il Depretis avrebbe dovuto far valere nel caso, probabilissimo, rli un aperto dissidio col Ditta* tore o anche nel semplice caso si fosse proceduto all'annessione. Del resto in quei giorni tutti parlavano della partenza déf Depretis per la Sicilia, facendo più o meno allusione al commissario regio fè Per esempio, il 17 luglio Stefano Tur, scrivendo da Aix-les-Badn al Ti-eecM, allora a Torino, affermava che se il Patini ed il Oavónr davano ora qualche cosa , ciò avveniva perchè finalmente De­pretis era stato inviato come commissario regio (68).
I giornali democratici spinti, come il Diritto , non commen­tavano affatto l'invio del Depretis in Sicilia, interpretandolo come un mezzo del governo per domare la rivoluzione; anzi alcuna gior­nali di provincia attaccavano con violenza il deputato di Stradeila.
(62j Slegarne, op. elt. 05-90; 11 Breganze afferma di avere appresa questa notizia da alcune noterelle autobiografiche stese dallo stesso Depretis, e con­tinua inoltre : a II tatto e l'abilita di Agostino Depretis fecero sì che quel De­creto non' rimanesse che un documento da custodirsi tra le memorie di fa
miglia J>.
(63) Manacorda, op. ett. pag. 424, doc. XVIII. Del resto II orecchi, nel suo cft. telegramma del 14 luglio, aveva, dietro ordine del Re, avvertito il Depre­tis essere egli destinato mate OQirwnisaario BegU. a Palermo m jWbrlno, op-e loco, eit.- "