Rassegna storica del Risorgimento
1864 ; VENETO
anno
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1932
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pagina
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405
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La. Rwoluione SHaSHana del 1860 459
tre scomparire ogni raggine die altri: avesse tentato di frappone il Generale Garibaldi ei il Coite di Oavour... e scartare, allontanare dall'Isola inflessibilmente chiunque, sia nomo sia femmina eeìoasse fecale peitoljazioni, dissidi, o seminar rancori contro vicine 0 lontane persone, Posse nn nostro redattore 0 fosse Mazzini continuava la Gazzetta due carabinieri, nn canotto e via; ne faremmo altrettanto col mg. Depretis, al quale appunto, come si usa con le persone ette si stimano grandemente, ci siamo permessi di dir chiaramente il nostro modo di pensare (66).
(6rt) Credo utile esporre alcuni particoìaaj! Bulì*attegglaniento tenuto dai Cavour, dal 12 luglio in poi, riguardo al Depretis. Ancor prima di ricevere le istruzioni detiriiM:pe.i.':i:tore, dato 11 grave momento politico, Cavour aveva scritto 1112 luglio ÉiSss.espoueudogli la situazione che si era determinata negli ottimi giorni, e dienìarandosl ben pronto a lasciare il potere si un changement de Jllnlstère avesse potuto rétablir ili armonie entre Garibaldi et Turin r )0Èl Ère- del resto; gli- ipa-éeva impossibile poiché né il Rattazzl né il Depretis, nel duale ultimo Garibaldi mostrava grande conf!idenee?: .sarebbero stati capaci di tener testa al Duce dei Mille. Depretis, soggiungeva l'astuto ministro 0 ne serait toléré ni par le pays ni par l'Europe, ed era Quindi necessario prevenir les conséguences fatales d'un, antagonisme entre les prin-clpalès forces vives du pays ; impedendo a Garibaldi de conquérir Xaples e cercando nello stesso tempo di opérer l'annexìon de la SIcile le plus promte-ment posslblfi . J/annexion de la Sicilie concludeva est un moyen d'an-nuller Garibaldi, ou, tout au moins d'amoindrlr son infiuence, de fagon à ce (ju'elle ne flit (sic) plus dangereuse. .Si nous nell'acceptons pas, si nous hósitous: seulement à l'accepter, nous serons perdus . (Bolléa op. cit. lett. COXt.-Y -pag. 2T5).
I citati rapporti del NIgra fecero perseverare maggiormente il Cavour net suo proposito di procedere all'annessione della Sicilia il più presto possibile. Perciò1 egli ostacolo feli nomiina di Depretis, che non riteneva; capace 'al sbBSe-gulmento del suo noto fine perchè troppo legato a Garibaldi. Uomo ricco di espedienti, il Cavour escogitò (ratti l mezzi posslbilt per evitare l'invio in Sicilia del suo vecchio e non mal smentito <àèrattth .Èra l*aih!r f èce sparger la voce nel mondo politico torinesi èffe - - come scriveva il li ftugjib M Bar-goni al Calvino il governo voleva fai* partire Depretis. ma che pepretjis non voleva andare per stare sotto gli ordini di Garibaldi* olendo partire solo.- eótne-Commissario Straordinario fiiky Wfm l. pagi Élii PI questo mentre- Jj stesso DepretìS nella citata lettera al Bertani - - attenuava di aver saputo* dai Bluetti per il tramite del Biaucheri che Cavour aveva intenzione- di mandare me in Sicilia, ma che aveva dovuto piegarsi al desideri di Garibaldi.. fife aveva; dtniandato Valerio .. '(Librinoy op. è loco, cit); B le istruzioni che Cavour eàìfie diedero al Depretis prima di partire per la Sicilia furono certamente quelle di fare il possibile per indurre Garibaldi airaunessioue,ane appunto appare da una lettiera: di Cavour al Re del 15 Inguo; lri: cui, aomuul-eando che lTmperatta aveva accettato il suo programma. pourvu qué nous; soyons assez forte et agséss habllea pour l'exécuter ,. II fJatumr affermava che-per il momento a il me partft qu'fl" n-y-a qu'a sutv l!ft marette oiìc' V.M. at traecée hier solr a Depretis,,.. poliéa w M< tóW ms-- 1 fife vìa tanto 11 Cavour, Quanto II suo fido La IPfltfmt, esprimevano njiertamettte U'