Rassegna storica del Risorgimento
1864 ; VENETO
anno
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1932
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pagina
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407
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La Rivoluzione SictUcma del 1860 46r
loquio col Parano (69), s'imbarcò col Grifi] d sulla Maria Adelaide , volendo subito raggiungere Garibaldi al campo.
Agostino Depretis, tin dai primi giorni dell'impresa Garibaldina, era convinto elle l'annessione della Sicilia al Piemonte avrebbe contribuito notevolmente allo scioglimento della questione meridionale; pur tuttavia, e questo è ormai assodato, non era del tutto d'accordo col Cavour riguardo all'urgenza dell'annessione, che il primo ministro desiderava invece ad ogni costo. Con il suo abituale buon senso, e per il suo carattere alieno dall'improvvise e brasche decisioni e rifuggente poi dagli aperti contrasti, il deputato di Stra-della desiderava procedere all'annessione d'accordo con Garibaldi, che egli amava con affetto sincero. Bisogna anche pensare che il Depretis doveva la sua chiamata in Sicilia principalmente agli uomini del partito d'azione e non certo al Cavour, che l'aveva invece subita bon gre, mal gre . Quindi egli cercò di mostrarsi il pi Ci conciliante possibile con Garibaldi, ben lieto di procedere all'annessione qualora questo l'avesse desiderato, e diJ amministrare la Sicilia, finché il Generale avesse creduto necessario compiere (e di ciò non eravi dubbio) l'atto tanto desiderato a Torino (70).
Ho già detto qual'era il pensiero del Duce dei Mille riguardo all'annessione della Sicilia al Piemonte; questa avrebbe dovuto effettuarsi solo: dopo la completa liberazione dell'Italia meridionale, j qualora fosse stato possibile, anche dello Stato pontificio. La Sicilia, e gli altri territori he sarebbero stati certamente occupati, diventavano quindi! nelle mani di Garibaldi un'arma terribile per sventare i disegni della diplomazia, che era la bestia nera dei grande condottiero, la nemica, cioè, della rivoluzione, dì cui essa cercava di arrestare la marcia trionfale. E tale pensiero Garibaldi espresse al Depretis, nel colloquio che egli ebbe, alla presenza del Crispi,hcol deputato di Stradella, il quale, come elice la Mario, smentendo le fantastkherxe del Guerzoni, perorò a Milazzo per l'annessione, dicendo enei" H Bc la desiderava , Garibaldi invece- affermò clic, non volendo egli cedere la sun Uise di operazioni, jv
(00) PERSALO - Mario<3M(< - i'S- 88. Al Pèrsiti) il epetìs consegnò vm lèttera autografa, del Cavour, datata del 10 luglio, ni cui il Cavour esprimeva la certezza che ronunlraglio avrebbe saputo a mantenere eoa questo distinti personaggio, buone e cordiali relazioni , coadiuvandolo a ristabilire l'ordina ed assicurare 11 buon andamento Jdeftv'ÒM* tei Sicilia .
(70) Vedi in COLOMBO (op. di. pag. 9-10} un'abile ed esatta esposizione del pensiero del Depretis, riconfermata poi dalle ultime pubblicazioni documentarle.