Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno
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1915
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pagina
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794
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Come risulta chiaro da' documentò citati e da tutti gli altri di quell'anno, da me con grande diligenza compulsati, fra arrestati (é), e allontanati temporaneamente (10), furono solo quattordici i colpiti in qualche modo per il passaggio di Garibaldi da Arezzo B, Bell uzzi nel libro La Ritirata di Garibaldi da Roma nel 1849 Jtoma, S. B. D. A., 1899, alla pagina 101 scrive queste testuali parole: 77 duecento democratici aretini espiarono poi nel carcere il generoso proposito, che aveva avuto il partito, di togliere cioè il potere dalle mani del Guadagnali , Sarei curioso di sapere donde egli abbia attinto questa strana informazione, che ci si presenta in una forma così vaga e imprecisa e contrasta con tutto ciò ohe risulta dalle notizie più accertate e con i documenti dell'Archìvio della Prefettura. In realtà, c'erano proprio in Arezzo, in quel momento, dopo l'esilio dei più ardenti patriotti e capi del partito democratico, dopo l'assenza di molti accorsi a Roma e non per anco rientrati in patria, e l'arresto di alcuni fino dal maggio, duecento democratici attivi e risolati, pronti a gittarsi allo sbaraglio di una specie di levata di scudi contro il Gonfaloniere? lo ne dubito assolutamente; senza dire che Antonio Guadagnali ebbe parte accessoria in tutta la faccenda, poiché egli obbedì, più o meno di buon animo, al Prefetto, il quale, com'era naturale, diresse con mano ferma, con energia e con zelo granducale ogni cosa, e, a dire il vero, non dovè ricorrere neppure a numerosi arresti e provvedimenti straordinari contro cittadini aretini. Abbiamo visto che fra allontanati e arrestati, per precauzione, sommarono al'a enorme cifra di quattordici persone, mentre nei documenti riservati non esiste la minima traccia, uà- il più vago accenno a persone di Arezzo, che espiassero in carcere nulla che stesse in relazione diretta o indiretta col passaggio di Garibaldi, salvo i quattordici ricordati;
Giacinto Stiavelli lumeggia egregiamente come mai Arezzo si comportasse così, come si comportò (eie. p. 1-402 dell'opera già citata), nò io eredo di dovere aggiungere altro; tanto più che quanto ho documentato e accennato intorno allo spirito della città in quel momento e intorno alla condizione dei partiti mi sembra possa utilmente completare le osservazioni dello Stiavelli, al quale ri ut nido, senz'alti, il lettore per 1 particolari rispetto al passaggio e alia fermata di Garibaldi. Avverto inoltre che fra le carte irl-