Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1915>   pagina <796>
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4. Bavàttl
la improvvidenza, ma che villanamente ricevuto, e più villana* monte rimproverato aveva dovuto soffrire le conseguenze del mio abuso di Potere. Nel leggere la parte del dì lui reclamo che più specialmente si riferisce a questo mio contegno, ed alle speciali contestazioni ed obbietti a lui fatti nel momento, in cui si pre­sentava avanti di me, non so nascondere die si risvegliò nel­l'animo mio un sentimento d'indignazione, e credetti debito d' uf­ficio aspettare dal tempo che l'ut ano ripigliasse tutta la calma per lasciar lìbero il Magitiato da qualunque influenza della pas­sione, onde tranquillo e nel solo ed intiero interesse della pura verità potesse dire, se i reclamanti, ma più specialmente il sig. Bar-sotti, soffrissero una immeritata notificazione. Ed ora per farlo debbo risalire a sorgente alquanto lontana.
Lettere particolari, che da pio. parti ricevevo, mi facevano ap­prendere che l'ingresso di Garibaldi in Toscana aveva più spe­cialmente uno scopo politico, quello di eccitare le Popolazioni a nuova rivolta che sarebbesi sostenuta dalla sua Banda: Arezzo mi si designava come la città della quale volevasi piti special­mente nei primi momenti profittare, sul presupposto die tutti i di Lei abitanti simpatizzassero per un Governo Democratico; che di qui si volesse, mediante emissari, accrescere l'importanza delta insurrezione ed ottenere così che anche le altro parti della To­scana, e quindi della Liguria, in egual tempo, si movessero one seguissero l'esempio, spalleggiati dagli amici del Pontificio e da alcune Città di quello Stato, ove non ancora eransi -rialzati gli stemmi del Pontefice (Città di Castello). Altronde il moto di molti di coloro i quali avevan più nome di esaltati, le anfibologie, le iattanze a mezza voce, le minacce all'orecchio, IMlegro volto che mostravano e molti altri segni,* che resta inutile l'indicare, ac­certavano che pur troppo eran fondati sul vero gli avvisi ricevuti, tanto pio, che Montepulciano, Fojauo e Castiglionfiorentino avevano accolto non solo, ma con lieto animo favori ci i Garibaldini, e qui neppure uno sorgeva a biasimare l'irruzione dei medesimi, neppur uno dei Cittadini presenta va si a chiedere che la Città fosse posta in stato da poter impedire ai Garibajdiani stessi l'in-gresso nel suo interno. E la mia posizione era delle più scoraggianti, anche perchè non trovavansi qui che soli 55 o CO Militari di Truppa di Linea. Pure troppo essenziale trovando che Arezzo non li rice-