Rassegna storica del Risorgimento
1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno
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1915
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pagina
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805
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a Firenze e a Siena, onde ordire ima congiara contro i Tedeschi, e contro il nostro Governo ; che era riuscito in questa missione, avendo potuto unire a questo disegno un copioso numero di Cittadini, come sedurre a questo scopo un vistoso numero di Sfiliti della Cavalleria Ungherese, per cui viaggiava incognito, onde raggiungere il suo Generale per dargli conto del suo operato, affinchè potesse avvicinarsi a Firenze e, con segni convenzionali, dare esecuzione alia macchinata congiura. 11 Pievano Salimbeni, udita questa manifestazione, consigliava la suddetta sig.ra Ghezzi a portarsi dal Sig. Prefetto di Arezzo per rendergli nota questa rivelazione, ma Essa rispondeva che, come donna, credeva che non gli convenisse, e che, essendo però esaminata, avrebbe dettoli tutto. La sola famiglia di Giuseppe Ghezzi nel villaggio della Pieve a Preseìano rilevasi essere aderente al Partito Repubblicano, e con quella sola ebbe confabulazione in detto luogo il' Dogarelli, specialmente col di lui figlio Giuseppe, col quale era stato alla guerra in Lombardia. Ciò è quanto il Referente deduce a sfogo dell'affidatali commissione.
A. SANSONI .
Da questo rapporto si ricava che il denunciatore della presunta congiura era stato il Pievano Giambattista Salimbeni, sebbene il Ministro ne avesse taciuto il nome nel trasmettere al Fineschi copia della lettera di lui. Ma ehi pub dire con sicurezza se nella relazione del Salimbeni non ci fosse qualche frangia, e se la Beici avesse raccontato con esattezza quanto le aveva confidato il Dogarci!! I Qnal'era stato il racconto di lui è impossibile, stabilire con precisione; come pure è impossibile arguire dove cominciasse il vero tra le evidenti esagerazioni di questa narrazione. Per raccapezzarsi un po' in questo viluppo occorrerebbe avere conoscenza del carattere, dell' intelligenza e 'delia serietà di tre persone, delle quali niente sappiamo. Certo, come impressione, non mi sembra improbabile che G. Garibaldi abbia affidato, nel momento dell'illusione, che egli ebbe, intorno allo spirito pubblico dei centri urbani della Toscana, al Dogarelli l'incarico di esplorare il terreno e riferigli. Intanto la suasione cedeva il campo alla dura realta, e il Generale risolveva di tentare di giungere all'Adriatico per accorrere in aiuto di Venezia; poiché la sua risoluzione dovè