Rassegna storica del Risorgimento
VENEZIA ; CAPPELLO (FAMIGLIA)
anno
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1915
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pagina
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813
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Almm pagine di patriottismo 819
Più volte fai eccitato a firmare quella indecorosa carta che si faceva girare per carpire sottoscrizioni, ma sempre mi vi sono rifiutato, perchè era ciò contrario alle mie aspirazioni tendenti alla unità dell'Italia, e non mai a transazioni con lo straniero. Questa mia negativa mi costò una infinità di persecuzioni, specialmente per volermi costringere a frequentare i circoli, e le serate che si davano a Corte dell'Arciduca Massimiliano, con minacele perfino della sospensione dell'impiego; ma rimasi sempre termo nel mio divisarne!ito, e potei vincere anche questo attacco, sebbene prevedessi di cadere sempre più in uggia a quel Governo.
Venuto intanto il memorabile anno 1859 e sentito l'annunzio di prossima guerra, i nostri cuori si riaccesero di beile speranze per la patria, e fu allora che alcuni dei nostri giovani animosi si portarono in Piemonte, onde prender parte alla guerra per la nostra, indipendenza. Fra questi anche il diletto mio figlio Filippo, allora studente all' Università di Padova, male sopportando di essere involto in un processo politico per la tumulazione del Prof. Zam-bra, e di essere soggetto alla coscrizione militare austriaca, deludendo i rigori della Polizia varcò i confini Lombardi e per la Svizzera, negli ultimi del mese di marzo 1859, giunse a Torino e tosto si pose nella carriera militare, ove tuttora si trova1, Io pure andai subito a Torino, essendomi stato accordato con ftoita facilità il passaporto dalla Polizia Austriaca, nella speranza che avessi a ricondurre il figlio a Venezia, e forse per il più importante motivo di avere relazioni della mia condotta in quella Città, dalle diverse persone che allora giravano il Piemonte in qualità di referendari Austriaci. Giunsi a Torino precisamente nel giorno in cui il Co. Cavour ritornava dal suo viaggio di Parigi. Col mezzo del Gav. Marco Tra bandi Pascati ni, allora addetto al Ministero degli Esteri2, potei ottenere una prima visita a quell'illustre uomo di Stato, il quale mi fece sentire quanto gli stasse a cuore la nostra Venezia, loechè già mi constava per i speciali incarichi che aveva
1 Raggiunse il grado di colonnello nell'esercito italiano e si spense a Bologna il 7 maggio 1907. Nella sua vita, tntta dèdloaita alla patria, aveva preso parte allo campagne dogli anni 1859-60-61-66, ed alia repressione del brigantaggio.
2 Divenne poi genero di Girolamo Cappello, e fn per molti anni valoroso console generale d'Italia in importantissimi centri stranieri.