Rassegna storica del Risorgimento

VENEZIA ; CAPPELLO (FAMIGLIA)
anno <1915>   pagina <821>
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Aiutine pagine di patriottismo 821
4. Guglielmo Brenna, Segretario dell'Agenzia Teatrale.
5. Baimondo Dott. Brenna suo figlio, legale.
6. Nob. Gaetano Grezzano Guerra.
7. Nob. Pietro Boni ini, e ano fratello.
8. Nob. Alessandro Bonlini.
9. Giovanni Gerlin, ex segretario nel 1348-49 di Daniele Manin. 10. Sebastiano Gerlin ano fratello, Bagioniere.
U. Simeone Dan, Impiegato di finanza in pensione.
12. Antonio Oallegari, Impiegato alla Contabilità centrale, e ohe trovavasi già da 4 mesi nelle carceri politiche di S. Severo, e che sebbene con conformi giudi <j era stato dichiarato che non vi fosse titolo a procedere, la Polizia lo teneva recluso.
13. Carlo Dott. Lombardini, era Consigliere al Tribunale di Ve­nezia nel 1849 e poi dimesso dagli Austriaci. Anche questi tro­vavasi da più mesi in carcere, dapprima in quelle militari a S. Gior­gio, e poi nelle criminali, ed assoggettato a processo politico era etato da tre giorni dichiarato innocente dal Tribunale, ma per veto del Comando Militare trattenuto ancora in carcere.
14. Ed io, allora Gindice sussidiario a quel Tribunale.
Il camerotto destinatoci a Palma per quella notte a tutti 14 era al secondo piano lungo 12 metri circa, e largo 10, con due balconi, bene muniti da ferriata, respicienti un cortile, ed altro bal­cone al lato opposto, pure munito di ferriata, réspìciente un altro cortile. Una grossa porta ci fu chiusa addietro a due serrature. Il locale era fetido, e vi erano ai lati dei lunghi tavolati con 16 pagliericci tutti lordi e sucidi. La buona moglie di quel Custode carcerario, lombarda, di circa 40 anni, dì facile parola, si fece premurosa di tosto approntarci uua parca cena, ed entrando con noi in colloquio, cercò nel suo modo di conforterei, mostrandosi commossa di vederci in mano di quelli sgherri. Finalmente rimasti soli, dopo aver parlato delle nostre famiglie, del modo con cui fummo strappati da esse, e della speranza di poter presto ritor­nare a Venezia, resa libera dalla schiavitù Austriaca, cercammo di prendere riposo su quei sucidi pagliericci, essendo stata avver­titi che la mattina seguente per tempo si avrebbe continuato il viaggio senza però direi la destinazione ; ma appena coricati, fummo talmente coperti d'immondizie, che siamo stati costretti di alzarci,, e pulirei alla meglio, non avendo neppure di che mutarci di biaa-