Rassegna storica del Risorgimento
VENEZIA ; CAPPELLO (FAMIGLIA)
anno
<
1915
>
pagina
<
825
>
Alcune pagina di pxtrioMiw 825
di gente, la quale però si mantenne con contegno abbastanza moderato, venuta colà spinta forse da curiosità di vedere questi cosi detti briganti Italiani ; solo nu indegno Prete si permise di sogghignare e riderci in faccia, ma ben presto ebbe a pentirsene, perchè il Lombardi ni bene fissandolo gli disse: Abbassa gli occhi che non sei degno di guardarci . Credeva quella popolazione di trovarci avviliti e sommessi; ma rimase delusa, perchè eravamo ilari e con fronte alta mostravamo il uostro disprezzo. Giunti alla stazione verso le ore 6 partimmo per Vienna, ed abbiamo viaggiato tutta la notte e tutto il giorno del 21 giugno, facendo spesso delle non brevi fermate lungo la via, atteso i numerosi convogli di militari che si trasportavano in Italia. 11 nostro arrivo a Tienila avvenne circa alla mezzanotte, senza essere mai discesi dai vagoni, e quel poco cibo che ci veniva concesso lo si pagava a ben caro prezzo.
A Vienna fummo accolti alla stazione con torcie a vento da una moltitudine di gente colà appositamente radunata, e da uno splendido Stato maggiore. Fattici discendere fummo passati in rassegna da -un Generale, e poi, cacciati in ristretti omnibus, fummo condotti in città e precisamente nello Stolelmus militare. Tutti quattordici fummo posti in un. angusto camerotto, senza neppure un pagliericcio dà coricarci, e Solo ani mnbigl iato con nudi tavoloni. Non ci tu dato alcun cibo, e soltanto fumino avvertiti dal degnissimo Sig. Grisngono, che la mattina successiva per tempo si avrebbe progredito il viaggio, di fu soggiunto che il plico era tuttavia suggellato e quindi ignoravano pur loro la nostra destinazione.
La inattitia del 22 giugno, dopo una piccola refezione, fummo chiamati nel cortile, eil il Sig. Tenente che ci aveva scortati da Yenezia a Vienna, prendendo da noi congedo ci disse, che la sua missione era compiuta, e che ci avrebbero consegnati ad altro Tenente con altro drappello di soldati. DiÉtti ci presentò ad un brutto ceffo, puro Croato, senza educazione ed inumano. Fummo di nuovo imballati sugli incomodi omnibus, e circondati da nuovi soldati' croati fummo condotti alla stazione della ferrovia del Xord.
Colà, sebbene il buon mattino, iìj ,'ép radunata molta gente por vedere questi: tirarti tori della Patria, questi agitatori di Vene. zky e quel 8ig. Tenente per dare maggie spettacolo di noi, dopo fattici discendere dagli omuibus, ci fece scortare ad uno ad uno