Rassegna storica del Risorgimento
VENEZIA ; CAPPELLO (FAMIGLIA)
anno
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1915
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pagina
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829
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Alcune pagine di 'pntriottmvm 829
Non meno disastroso del nostro fu il viaggio di quei prigionieri e per il rigoroso contegno dei militari e del Commissario di Polizia che li accompagnarono, e per i dileggi e gl'insulti che hanno dovuto sopportare per via. Alla stazione di Vienna ed altre, ove si fermava il convoglio, alcuni imbecilli davano ad essi dei briganti Italiani, canaglie e simili, e perfino un Colonnello si permise, villanamente di esprimersi,, volgendosi al Bernardo Baldisserotto ed al Salmi ni : questa, mattinai ne abbiamo impiccato quattro, domani tooeltrà a. voi cmia-tjlia..
Tre sere do>y alla -medesima ora, venivano introdotti altri tre individui scortati da gendarmi, e fu ad essi assegnato il camerotto 1. 6. Quella sera non abbiamo potuto sapere chi essi fossero, sennonché il fioviiiefeto. Beretta.j al quale era stato permesso di girare per li camerotti per la più grossa pulizia, ci disse che dovevano essere tre Udinesi. La mattina seguente si seppe che erano: Olinto Vatri, Francesco Fiscal, e Marco Luzzato, vecchio negoziante di Uiliuo. Brano questi siati arrestati nel IO giugno e, dopo di essere stati tenuti alcuni giorni nelle carceri del Castello di TJdine, furono trasportati a Josephstadt, e nel timore che la popolazione facesse in loro favore una qualche dimostrazione, li obbligarono ad indossare il cappotto e la berretta da militare Austriaco, ed in cotale mudo furono accompagnati fuori del suo Italiano.
Alla solita ora, due sere dopo si senti un andirivieni nel cortile, Tina carrozza a fermarsi ed aprirsi le porte di quelle careerL Ci siamo tosto arrampicati per la ferrata del nostro balcone per vedere le persone che venivano di nuovo introdotte e solo abbiamo potuto distinguere,;igfè individui civilmente vestiti, eon bagaglio, i quali furono rinchiusi nel camerotto 'SE. Anche questi erano accompagnati da gendarmi, i quali con gestì* e con -qualche parola ci fecero comprendere che le vittorie erano pel Piemonte e che le cose andava i o bene.
La mattina seguente seppirao solo che i nuovi ospiti erano tre Veronesi. Ci era stato accordato un'ora di passeggio nel cortile, sicché appena esciti dal camerotto andammo a quello N. 5 per conoscere i nostri compagni lnfollpf iifaj l'amico Co. Aleardo Aleardi, caro a tutti per le sue vive e simpatiche poesie, e per i suoi modi affabili e gentili ; il Oo. Agostino Guerrieri, ed il Sig. Domenico Cesconi librajo, tutti di Verona e precedentemente Involti