Rassegna storica del Risorgimento
VENEZIA ; CAPPELLO (FAMIGLIA)
anno
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1915
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pagina
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838
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S38 . Corpétto
qualche bassa mansione. Entraci quei due Signori nel camerotto il Generale borbottò qualche parola in tedesco, e poscia il Sig. Siirr oi manifestò, ohe in quel momento era vetrato un telegramma da Vienna col quale veniva annunciato, die S. M. si era degnato di darci la libertà. Ninno di noi gli rispose ed abbiamo accolto quella notizia con. tutta l'indifferenza.
Il Sig. Siirr allora non per farsi intendere dal Generale, perchè non sapeva l'italiano, ma per acquistare se era possibile la nostra simpatia, rivolgendosi al Generale fece un espansivo elogio su di noi per la nostra condotta tenuta in carcere. Ad onta di ciò niuno lo ringraziò, e se ne partirono con profondi inchini, e cortesemente salutandoci. Per quanto abbiamo voluto mostrarci indifferenti presso quei Signori, la dataci notizia ci apportò una grande emozione, pensando che fra pochi giorni avremmo ribaciato i nostri parenti ed amici. Ci rattristava però l'idea di dover ritornare in patria ancora schiava e di dover continuare a lottare con la Polizia Austriaca, mentre il nostro compito non era raggiunto. Abbiamo tosto chiesto ed insistito presso quel Direttore, perchè Beuza remora venisse eseguito l'ordine avuto da Vienna ma ci fa risposto che non per anco la notizia era ufficiale da parte dell'Autorità competente, e che quindi dovevamo adattarci di rimanere in carcere, fintantoché giungessero i dispacci ufficiali.
Nel giorno appresso ci fu accordato di girare per Josephstadt accompagnati da una guardia. Quegli abitanti ci fecero buona accoglienza e specialmente la guarnigione Italiana ci seguiva con calde espressioni patriottiche. Alcuni di noi quella sera fummo invitati ad una Accademia Vocale ed istruraeutale, che ci veniva espressamente data dà un Negoziante, quello appunto che Ci aveva somministrato la maggior parte degli oggetti. In quella séra siamo tutti ritornati a dormire sui nostri* pagliericci in carcere. Fu da noi proposto .che si dovesse, prima di partire, stare tutti uniti ad un pranzo dalla Sig. Rfcirietta Vagner, invitandola essa pure e cosi addimostrarle la nostra riconoscenza per le attenzioni usateci nel frattempo della prigionia. Tale pranzo ebbe luogo nel locale stesso della ig. Vagner, e vennero fatti diversi brindisi alle famiglie, a Venezia ed all'Italia.
Finalmente giunsero i dispacci dalla Luogotenenza di Praga per la nostra liberazione, ma ad onta di ciò i Big. Siirr, ed il