Rassegna storica del Risorgimento
VENEZIA ; CAPPELLO (FAMIGLIA)
anno
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1915
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pagina
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845
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Alcun* pagine di patriottitmo 848
pure mi comunicò la rispettiva nomina ; solo l'ultimo, l'egregio Avv. loggiato di Legnago, mi partecipò essere stato destinato a Curatore della mia sostanza, ma pochi mesi dorò la di lui curatela, e perchè finalmente nei primi mesi dei 1866 furono sciòlti i sequestri, e perchè lo stesso Aw. Luggiato per ordine della Polizia fu allontanato dalle Venete Provincie. L'Amministrazione pertanto della mìa sostanza rimase inceppata, ed intralciate, o perchè niente si fece, o male si agì j e purtroppo ora ne sento le conseguenze.'Aggiungasi a oiò che non pochi si approfittarono della mia condizione di non poter ritornare in patria per danneggiarmi nei miei affari, e quindi posso senza tema di esagerare stabilire la cifra di oltre L. 50 000, che io ebbi di danno dalla dolorosa epoca della mia prigionia in poi. In questo frattempo e precisamente nel 1862, ebbe a morire mio fratello Antonio. Fui ritenuto da quelle Autorità incapace a succedere pegli effetti della Sentenza, che era stata pronunciata in mio confronto, come illegalmente emigrato.
Deggio ora purtroppo registrare altro fatto che mi straccia il cuore solo al rammentarlo, e che fu proprio il suggello delle mie sciagure, prima ohe potessi ritornare in patria. Il mio caro Nipote Filippo Augusto Cappello, figlio di mio fratello Pier-Benedetto, fino dal 1860 emigrò dalla sua patria ancora nella giovanile età d'anni 16, e venuto da me a Brescia, io ne ebbi tutta la cura, e lo tenni quale altro mio figlio, e per verità egli corrispo.ideva ai mio affetto ed a quello dei suoi cugini con altrettanto affetto. Percorse lo studio filosofico, ed intanto avendo emigrato nel 1863 anche la di lui famiglia lo riconsegnai al padre, conservando sempre per lui una distinta affezione. Alle prime mosse della guerra del 1866 mi comparve a.Como l'Augusto, risoluto di volersi arruolare nel corpo dei volontari Italiani. I di lui genitori lo ignoravano, e ad onta dei fattigli riflessi, egli pw tenero occulta questa sua determinazione ai genitori, si arruolò sotto il nome di Filippo Locatoli i, cognome della madre, dicendo che non voleva essere tacciato da vile, se egli giovane emigrato non avesse preso parte alla guerra per la liberazione del proprio paese. Io cercai di appoggiarlo quanto mi fu possibile ai suoi superiori, e quale semplice soldato si arruolò nel II Reggimento, 4a compagnia. Agli ultimi di maggio lo accompagnammo noi tutti di famiglia al Vapore ohe partiva per Lecco, e teneramente lo abbiamo abbracciato. Egli partiva gridando : Viva la patria, viva la sua, e la mia famiglia. Povero Augusto, fu quella V ultima volta che l'ho veduto. Da valoroso egli combatto e nel 18 luglio a Pieve dì Ledro, nel Trentino fu colpito da una palla nemica in una gamba. Non gli fu sollecito il soccorso, e trasportato poscia all'Ospitale di Storo il male s'acorebbe. Dopo alcuni giorni, allorquando furono costretti i nostri valorosi volontari ad abbandonare il Trentino, fa trasportato all'Ospitale militare in Bergamo, le purtroppo colà il