Rassegna storica del Risorgimento

UNIT? ITALIANA ; NAPOLEONE I
anno <1933>   pagina <7>
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Lfidea dell'unità italiana nell'età napoleonica 7
Le. ardenti discussioni delle Società patriottiche, i nuovi gior­nali rapidamente divulgati, le prime parate della guardia nazionale e delle legioni armate furono una grande scuola per l'Italia risor­gente e giovarono, cheecliè si dica, a formare la sua nuova compa­gine nazionale.
Ma dalla sua tradizione, non da suggerimenti stranieri, levò subito l'Italia, in quella ardente temperie rivoluzionaria, netto, preciso, inequivocabile il suo ideale unitario. Ed erronea è l'asser­zione, spesso ripetuta, che questo ideale derivasse primamente dai profughi dell'Italia meridionale. Esso sbocciò spontaneo in tutti i cuori amanti della patria, suonò negli impetuosi' discorsi dei clubs patriottici, si rivelò, più o meno preciso, negli articoli) dei giornali, che agitarono le nuove dottrine rivoluzionarie. Era tuttora incerta la concessione francese di una autonomìa, non soltanto nelle città venete o romagnole, ma nella stessa Lombardia, primamente libe­rata, e già l'idea unitaria si presenta, fin dai primi mesi dell'occu­pazione, francese, nettamente formulata. Se era meridionale Matteo Graldi, profugo in Milano, il quale, nel settembre del 1796, pubbli­cava quell'opuscolo : Necessità di stabilire una repubblica in Ita­lia- (1) : lombardo era Francesco Reina, che, nei primi mési del 1797, dirigeva la famosa lettera a Bonaparte, per chiedere l'unità e l'indivisibilità degli Stati italiani (2), e trentino era quel Gre­gorio Fontana che, poco più tardi, scriveva con accento profetico : Leggo a chiare note nell'arcano libro del destino che, nel breve periodo di pochi- anni, la nostra repubblica non più Cisalpina, ma Italiana, porterà i suoi confini e dilaterà il suo dominio per tutta la gloriosa penisola, arbitra un tempo e signora del mondo .
Queste ed altre testimonianze, che potrebbero essere facilmente moltiplicate, cil dicono che l'idea dell'unità italiana era veramente universale, almeno tra le classi colte, che formavano naturalmente la classe dirigente; e che soltanto restava incerta ed oscura la via da seguirsi) per raggiungerla.
Le fulminee vittorie francesi, generando l'incendio degli animi, già profondamente preparati dalle tendenze nazionali dei patriotti
(1) Milano, Veladinl, 1700. u questo opuscolo, si veda B. SÓIMGA, il ceto dei patrioti e Videa italiana dal 14 maggio 1796 al 12 giugno 1797, nel periodico La Lombardia nel Risorgimento italiano, XVI, 1931, p. 5U egg.
(2) DECURTI, Una lettera inedita di F, Reina, in La Lombardia nel Risor-ffhMiito, J, 1914, p. 41 sgg.