Rassegna storica del Risorgimento

D'ANCONA ALESSANDRO
anno <1915>   pagina <869>
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Alwanro If'Ancona 869
stargli altro partito ohe tirarsi un colpo di pistola o partire per V America.
Olii è stato testimone di tali momenti, in cui veramente, come disse allora lo stesso Cavour, fu scritta una grande pagina di storia, ne ha portato Vimpressione e ne La sentito V influsso per tutta la vita: son come stimmate clie il discepolo riceve dal Maestro e che lo avvalorano per la sua missione apostolica presso i lontani ed i successori.
Con gli amici di Toscana, ove il suo maggior fratello e come padre Sansone era già tenuto in assai conto dai più autorevoli di parte liberale, Alessandro si tenne in relazione mediante un attivissimo commercio epistolare, le frequenti gite e le corrispon­denze ai giornali: ricorderò le lettere, anonime o sotto lo pseudo­nimo di Don Petronio Zamberlucco, alla rivista lo Spettalorey diretta da Celestino Bianchi, edita, da Gaspero Barbèra, col quale il D'Ancona corrispondeva direttamente, non solo per cose rela­tive alla sua collaborazione, ma per ragguagliare l'editore d'ori­gine piemontese sul movimento letterario italiano a Torino, per richiamare la sua attenzione su valorosi scrittori da far conoscere, come sarebbe stato Francesco De Sanctis, che il D'Ancona fu dei primi ad apprezzare, seguendone le lezioni con tanto amore e fervore da averne potuto ricostruire alcune di argomento dantesco che avrebbe voluto veder pubblicate in quella collezione barbèriana, che si sarebbe potuto chiamare la Nuova Biblioteca Nazionale.
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Durante la campagna del 1859 il D'Ancona si arruolò come segretario d'Intendenza militare nell'Emilia, ma non prese parte u combattimenti. Dopo la guerra, tornò in Toscana, a Firenze, e quando il Ricasoli volle che si facesse un giornale per sostener le idee del suo partito, le idee cioè di annessione al Piemonte allo scopo di fare il Regno d'Italia, di decadenza della dinastia lorenese e di libertà costituzionale, U D'Ancona, a soli 24 anni, ne ebbe la direzione, e vi spiegò un'attività, che aveva del pro­digioso in chi era nuovo a tali cimenti-
I giornali quotidiani erano, è vero, sotto certi aspetti assai minor cosa di quello che sono oggi, ma il momento politico si