Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; GRECIA
anno <1933>   pagina <45>
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La questione Greca e il Governo Napoletano 45
vorranno sostenere il sistema di perfetta neutralità. Ne vale l'esempio del tempo d'Acton, giacché allora i brevissimi intervalli di tempo che non: fummo uniti nella coalizione contri :i distruttori del trono legittimo : fummo neutrali di nome, e non di fatto : il nostro cuore, i nostri principi, ed il nostro interesse, erano sempre in favore della coalizione. Ora però tutt'altro è il nostro interesse, e dobbiamo per tutte le ragioni a voi ben note procurare con ogni sforzo a conservare la tanto necessaria neu­tralità, sagrificando anche alle volte de' parziali vantaggi, ed un certo amor proprio, e facendo dei voti al Cielo, affinchè questo difficile oggetto possa riuscirci.
Ciò si rende tanto più necessario ora che sembra inevitabile la guerra fra la Russia e la Porta, cosa di cui sempre ho temuto.
Per i legnami da costruzione vi è la legge, e noi l'abbiamo negato al Pascià d'Egitto, che nei termini della legge stessa voleva costruire de' legni da noi, per non comprometterci, quantunque uno tal costru­zione avrebbe dato a vivere a molta Maestranza nostra ed avrebbe por-, tato denaro nel Regno.
Per li proiettili che vogliono far fondere in Napoli, che da noi non vi sono fonderie particolari, che facciano commercio di tal genere, solo essendovi la fonderia, che travaglia per conto Regio, e questa stessa ci fornisce il puro bisognevole ed è stabilita alla Mongiana.
Resto inteso delle altre notizie, che mi dite d'avervi fatto leggere Stackelberg, né so comprendere come a Pietroburgo alla partenza del Corriere non sapevasi ancora la ratifica de' preliminari colla Russia.
Ti ho scritto con tutto questo dettaglio, affinchè, ne possiate anche dare lettura nel Consiglio che andrete a tenére, non trovandomi io pre­sente. Trovo anche curioso che essendo cosi strettamente collegate le tre Potenze non si siano diretti i Russi in Francia, o a Malta stessa, dove in abbondanza, e senz'alcun impiccio, potevano facilmente provve­dersi piuttosto che da noi, dove appena si giunge al proprio bisogno.
Riflettete dunque bene a tutto, discutetelo profondamente, visti anche gli antecedenti come mi dite e quindi datemene ragguaglio.
Ho ritenuto la copia della lettera di Nesselrode come mi accennate, e compatendoci vicendevolmente di non poter trovare un giorno tran­quillo, e senza novità, nell'atto che approvo che me l'abbiate subito scritto, per la vita sono
Vostro bnon Padrone (Al Cav. D. Luigi de' Medici) ed amico Francesco.
Napoli.