Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; GRECIA
anno
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1933
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pagina
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46
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46 Ruggero Moscati
VII.
Napoli 23 Gennaio 1828. Il cav. Don Luigi De' Medici a S. E. il eonte di Staekelberg.
(Nota verbale)
L'Imperiai Corte di tutte le Russie dimanda : 1 il permesso di poter testràrre. da Messina una quantità di legname da costruzione necessario per le riparazioni da farsi a' legni da Guèrra Russi che sono nel Mediterraneo. 2 il permesso di poter far fondere in Napoli un numero di proiettili, di cui potrà aver di bisogno la squadra Russa dopo l'affare di Navarino.
La natura degli oggetti che si dimandano, interessando particolarmente gli stabilimenti di questo Regno, ed il sistema politico della Real Corona, è stato di assoluta necessità l'esaminare con la maggior ponderazione se i medisimi si oppongono a tali permessi. L'estraregnazione del legname da costruzione è stata sempre proibita ; un Real Decreto de' 30 Novembre 1824 ne ha confermata la rigorosa proibizione. Questa legge non è stata mai derogota, ne vi si è fatta dispensa, e per tacere ogni altro esempio, basterà dire, che tempo fa una simile dimanda, fatta per parte della Francia, non fu ammessa. Né del supporsi a ciò contrario il trovarsi descritti nella Tariffa Doganale i legnami da costruzione co' corrispondenti dazi ; poiché tale indicazione non è diretta che ad avere la base del dazio di importazione, laddove si importassero dall'Estero, come è chiaramente espresso nella Tariffa d'esportazione.
Per ciò che concerne la fusione de' proiettili si osserva, ohe non essendovi nel Regno delle fabbriche di simili istrumenti da Guerra, che si faccia per conto di particolari come in Inghilterra, in Isvezia, ed in altri luoghi, ogni operazione, che si permettesse nella Mongiana, poiché i Reali Arsenali di Napoli non si prestano a tali lavori, sarebbe un fatto del Real Governo.
Popò tali premesse ne risulta, che qualunque condiscendenza del Real Governo a tali dimando, lo porrebbe nella dispiacente situazione di essere esposto ad uguali richieste per parte di altre Potenze, e di violare W stato di neutralità che Sua Maestà intende religiosamente di osservare. E che perciò la Maestà Sua non può, suo malgrado, secondare anche in questa circostanza gli impulsi dell'animo suo, ed aggiungere questo nuovo attestato della sua invariabile- premura per tutto do, che può riuscire grato a 8. H* l'Imperatore. Il Re è sommamente