Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <51>
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Nuove ricerche sulla vita sentimentale
di Carlo Pisacane
Il perfetto ideale dell'uomo romantico forse mai si è incarnato in altri meglio che in Carlo Pisacane. La sua vita, la sua morte,, sono come intessute sullo schema delle figure letterarie del Roman­ticismo: una vita tormentata e diffìcile, vissuta tutta nell'aspirazio­ne e nel desiderio sterile di una passione che è volta a volta amorosa e politica, ma che sussiste solo, come mezzo e termine simultaneamente, di vita spirituale; una morte eroica e leggendaria, che ha suscitato canti epicheggianti e rapsodie popolari, la quale si riduce poi ad un gèsto disperato e infruttuoso, perchè impolitico e immaturo. Alla, base del mondo spirituale di! Carlo Pisacane, v'era, in effetti, un pessimismo insito e spontaneo: il quale non lo orientava ad una. inerzia mentale, ad un adagiarsi nella propria sofferenza, com'era, atteggiamento consueto in tutti quei romantici! che si erano imbevuti di Hòiderling di Novalis e anche un po' di Leopardi, ma era un pes­simismo che rinserrava in sé una forza ignota e propulsiva, dando­gli il desiderio irrequieto e febbrile dell'azione, del possesso, della gioia piena, e collocandogli innanzi agli occhi un ideale che era a mezzo tra quello shakespeariano e quello cantato nelle poesie dello Chénier: senonchè il tormento spirituale del Pisacane, e il pessi­mismo che ne conseguiva in lui, nascevano appunto da questo quo­tidiano dissidio tra un'aspirazione assai più alta della concreta realtà, da questa rottura indefinibile che perennemente avveniva entro s'è stesso. Per questo verso Carlo Pisacane è figlio legittimo del suo tempo, di un tempo in cui! si sviluppano i sentimenti più irrefrenabili ed alogici, le passioni più generose e le gioie più in­consulte, i cupi e irragionevoli! dolori, gli amori più divampanti, gli* odi più implacabili, gli eroismi più travolgenti. E' una creatura che-