Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <55>
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Nuove rioerohe sulla vita sentimentale di Carlo Pisaoane 55
giovani i quali dovevano tutti più tardi lasciar nella vita vasta im­pronta di loro, corno Girolamo Ulloa, Enrico Gosenz, il Boldoni, il Oarrano, i due fratelli Mezzacapo, il Pianell, il De Sauget, Vin­cenzo Orsini ed altrettali. Le erfié del collegio, die tuttora si con­servano presso l'Archivio di Stato, permetterebbero di seguir quasi giorno per giorno la vita del fanciullo là dentro : ma a noi pare su­perfluo tentare di ricostruire una vita che dovette essere, per sei lunghi anni, del tutto conforme alla vita di ogni convittore, scialba, eguale, malinconica, senza altre passioni ed altre speranze che quelle che si dovevano tener celate nelle profondità più occulte della pro­pria anima. Le lezioni che vi s'impartivano erano in ispecial modo di tecnica militare, e scarse e superficiali erano le cognizioni let­terarie dei giovani che escavano dal collegio. Bandito del tutto l'in­segnamento della filosofia, quello della storia era circoscritto e mu­tilato dalle mille cautele e riserve che imponeva la mentalità catto­lica e retriva del tempo. Ma tra quei giovani che si preparavano alla carriera delle armi e che sognavano le glorie militari assai più luminose di quelle che potesse offrire l'esercito borbonico il quale solo da poco più di un decennio aveva dovuto subire la umi­liazione di vedere le soldatesche austriache a presidio della propria terra doveva correre già il sentimento di ribellione che più tardi divampò proprio tra molti di essi, fatti adulti, nel quarantotto a Venezia.
Povera dunque di' casi esteriori, se pur ricca di vita spirituale in formazione, la fanciullezza di Carlo Pisacane e dei suoi' compa­gni. Solo incidente di qualche importanza al quale fu presente forse il Nostro, fu una rissa tra due allievi, il Caracciolo ed il De Mollat, che si contesero a colpi di spada la supremazia della camerata , finché il primo di essi non rimase, gravemente ferito, sul terreno (9). Spettacolo sanguinario e barbaro al quale sovente toccava assister negli stabilimenti di istruzione , come ultima eco di una ancor non del tatto sopita tradizione rissaiola e camorristica. Il Pisacane, che fu sempre lontano da quegli eccessi, dai registri di classe appare ben diverso: tra i primi del collegio per profitto (10), non un san­tocchio per condotta, di intelligenza buona , ma non sveglia , né portentosa come altri era giudicato : ma agli esami finali fu classificato, per meriti, a settimo su quindici candidati. Aurea me­diocrità della scuola!
(9) A. . N. toc, cit. fascio 1018.
(10) Ibidem, loo. cit. fascio 1010.