Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <61>
immagine non disponibile

Nuovv ricerche sulla, vita senUmentdte di Carlo Pìaofine 61
amato Carlo, avrei fatelo qualunque sforzo, sarei morta piuttosto, che continuare a convirere con un uomo tanto abominévole. Non conosco le leggi cosa mi accordano riguardo ad interessi, probabilmente nulla, giac­ché esse conservano in tutto il loro tipo musulmano, ma voglio, Madre mia, esporvi i miei desideri, vi prego, se al momento valgono verso di voi le preghiere mie, di pagar un debito di ducati 600 contratto da me per necessità, è nel caso affermativo passate la detta somma al Big. D. Enrico Oosenz, 1 tenente di artiglieria, il quale conosce la persona, che deve averli. Dopo ciò, se cosa mi spetta, o cosa la vostra bontà vuol darmi, realizzate tutto in una volta e mandatemele, e siate certa-che da questo momento riceverete mìe notizie, se l'accettate, come spero, cara Madre mia, ma non vi parlerò più di interesse neanche al momento che l'estrema miseria ci condannerà al termine della vita. Tutto ciò che mancherà in casa l'ho portato meco, non si sospetti di nessuno, essi tutto ignoravano, ve lo giuro, anzi vi raccomando tutte-queste persone di servizio, giacché amano i miei ragazzi e mia somma consolazione è lasciarli avvicinati da persone così affezionate e fidate. Se morissi, cosa facilissima in un'impresa rischiosa come la nostra, la­scio a titolo di mia ultima disposizione, la somma di ducati cinquecento alla mia Germana Luisa e la somma di ducati 60 per ciascuno a Pap­pino mio parrucchiere, a Carolina balia dei miei figli, a Rosina mia ca­meriera, a Luisella piccola donna di servizio ed il resto a chi di diritto-spetta. Sono certa, che non farete alcun tentativo di togliermi dal mio stato presente, qualunque fosse il risultato non sarebbe mai d'accet­tarsi, e siate certissima che noi abbiamo deciso morire se mai ci ve­dremo nella circostanza di cedere. Non oso chiedervi la vostra benedi­zione, ma mi auguro che col tempo e la riflessione me l'accorderete, ab­braccio teneramente le mie sorelle, i miei fratelli, che spero non mi respingeranno, bacio le mille volte le mani a voi, cara Mamma mia, non mi maledite per pietà, non abbandonate i miei sventurati figli, ma non li trascurate, ne son, erta, ed è questa sicurezza che mi fa dare con tanta -fermezza questo difficilissimo passo, solo dettato da un forte sentimento naturale. Addio, buona madre mia, forse per sempre addio, quantunque avrò sempre la speranza finché vivrò di abbracciarvi ancora una volta con i miei troppo cari figli, a cui darete cento baci per la loro colpevole-madre, ohe si dirà sempre vostra
aff.ma figlia Enrichetta.