Rassegna storica del Risorgimento
PISACANE CARLO
anno
<
1933
>
pagina
<
63
>
Nuove ricerche sulla vita sentimentale di Carlo Pisucane 03
Gara Madre mia, vi scrivo per la quarta volta quantunque senza veruna risposta, solo per farvi conoscere che vivo ancora, cosa che vi me-raviglierebbe se conosceste i mali cui sono stata esposta, ma l'amore e la speranza di essere di nuovo riunita al mio Charles, hanno trionfato.
Sono stata dieci giorni nella prigione di tutte le donne pubbliche di Parigi in una piccola cameretta con un letto che chi sa quale donna aveva usato prima di me vostra figlia, e che voi avreste al certo sdegnata di dare ad un vostro famiglio, una tavoletta, ed ima sedia molto elegante formavano il mio mobilio, i miei poveri occhi credevo perderli per il continuo piangere, ma non mai per la privazione ed i disagi, solo per la separazione dal mio Charles, credevamo che il nostro amore non avesse potuto crescere, ma molto c'ingannavamo, giacché ora che siamo riuniti, e per sempre, non è più amore, ma delirio. Credevano gl'imbecilli miei persecutori d'indebolire la mia. risoluzione con le loro crudeltà ma essi non hanno fatto che renderlo sempre più fermo. Io stento molto a credere che abbiate potuto Voi, Madre mia, aver parte a tutti i mali che mi sono stati fatti, ma pure perchè non mi avreste voi scritto non fosse che per dirmi come stavano i miei cari ed amati figli e voi? E se ciò vi avesse recato incomodo, perchè non chiamare segretamente, la buona Virginia o pure la cara Amalia e farmi scrivere qualche rigo per tranquillizzarmi sul vostro conto? Ma disgraziatamente siete stata troppo crudele, tanto più che io son sicura che pensate che il passare un anno uniti all'uomo che si ama, compensa qualunque soffrire cui si potrebbe star soggetta in seguito.
Non potemmo mettere in esecuzione la nostra andata in America, mancandocene i mezzi finanziarli, ed anche per il mio soffrire, essendo incinta di tre mesi. Son sicura che se ora mi vedeste fatichereste a conoscermi, tanto le mie sofferenze fisiche e morali mi hanno dimagrita, da qualche giorno la mia riunione col caro Charles mio, mi fa incominciare a migliorare. Charles aveva preveduto il nostro arresto a Parigi, ma io bestialmente, credendo che fosse un falso presentimento, scelsi ritornarvi per potere più: fàcilmente avere vostre nuove e quelle dei figli miei, che nello spazio di tre mesi non ho avuto che solo due volte. Sono sicura, che non vi degnerete rispondere neanche questa volta ma pure non posso dispensarmi d'aver sempre questa dolce speranza, che perderò solo morendo, cosa al certo desiderata molto, ma che io farò il possibile per non accordarvi giacché ora ohe ho gustata la felicità di vivere con l'uomo che tanto mi adora, e che io tanto! amo, la vita mi è troppo cara e jaederei solo morire per la troppa felicità, se si ag-