Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <68>
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68 Aldo Romano
che mentisce per bisogno, con una differenza che l'una si vende al ma-Tito con un contratto legale e per sempre, l'altra per un momento e poi è libera ; quindi, se la signora Di Lorenzo, ragazza e senza cono­scere cosa, sia essere moglie, ha sposato il signor Lazzari, ora che crede una prostituzione essere col marito, non è possibile consigliarla a riu­nirsi, quindi se l'ostacolo può rimuoversi, e far cambiare la buona volontà del marito la cosa sarà fattibile.
Il signor Canuti, mi ha parlato come lei, ed io egualmente ho ri­sposto, e le protesto infiniti ringraziamenti, d'avermi procurata una -si distinta conoscenza, avendomi promesso d'impegnarsi col signor Rinz ( 1) cosa per me molto interessante e di cui le sono gratissimo.
U signor Generale Pepe, non l'ho più veduto, giacché come mio do-vère, e conoscendo l'amicizia di suo fratello pel signor Carlo Di Lorenzo zio della signora Errichetta, io dalle prigioni le scrissi tutto, non gii sperando di essere approvato ma aiutato in una posizione violenta, e non avendo ricevuto veruno riscontro, ho creduto esserle di peso, e perciò non sono stato ad incomodarlo di nuovo.
Ecco i miei sentimenti, con la mia solita sincerità, sentimento che lei se lo crede giusto potrà scrivere in Napoli perciò che riguarda la signora Di Lorenzo. Mi conservi la di lei amicizia, essa mi è gratissima ed io avea imparato a conoscerla in Napoli, in un libretto ove ho ammi­rato dei versi, e che spesso leggeva in unione di mia zia, che forse lei conosce, Teresa de Simone in Lazzari, e mi creda con sincerissimi sen­timenti suo devotissimo
Carlo Pisacane.
Forse il Ricciardi s'illudeva sulla poca fermezza d'animo dei <due amanti. Certo è che, sperando che la donna tornasse tra i suoi, accludeva alla lettera del Pisacane un suo biglietto, diretto alla pro­pria sorella, che qui riportiamo :
Villaison 4 giugno 1847.
Da qui annessa, che ti prego leggere attentamente, vedrai che con un po' di destrezza potrai contribuire facilmente a far riavere una mar idre alla sua famiglittola e cessare la desolazione di gente onorata. Se il Lazzari è disposto al più gran sacrifizio che possa fare un onesto uomo, non dovrà penar troppo a concederle quel che essa domanda.
Dovresti far capo in questa faccenda da Florestano Pepe amicissimo di Carlo Di Lorenzo zio della Lazzari.