Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <70>
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Aldo Romano
che attestano questo mio accaduto* cioè lettere mie intercettiate, lo scritto del mio Carlo. Se tu, come ptfrèj hai delle intenzioni amichevoli verso di me, non puoi consigliarmi di ritornare per essere chiusa in una. prigione, o pure addivenire a tutto ciò che Dionisio potrebbe pre­tendere'? la vostra garanzia non mi basta, né posso accettarla, essendo stati voi gli autori delle mie persecuzioni ed avendo Dionisio prestato la sola presenza. Se avessi svoluto ritornare in Napoli senza assicura­zioni su le violenze che mi si possono fare, sarei venuta senza neanche scrivervelo. Allorché tu ritornerai in Napoli, nostra Madre avrà di già ricevuto una mia lettera, ed è da lei sola di cui non dubito della sua sincera affezione, che attendo la sentenza.
Il signor Cavaliere Staiti, per mezzo del quale riceverai questa mia lettera, vi scriverà le condizioni che io domando. Addio ti abbraccia
La tua sorella Enriehetta. Paris Rue de Londres n. 40 Ai tre giugno 1847.
Cara ed amata Madre,
Vi scrivo dopo un giorno per farvi note le mie idee e la mia vera posizione affinchè possiate voi stessa, consigliarmi non ascoltando che la voce del cuore di tenera Madre. Ma vi prego di ben riflettere prima di pronunziarvi. Voi mi consigliate il ritorno ; ma esaminate bene : pri­mieramente son sicura di soffrire un dolore sì acerbo, se dovessi sepa­rarmi dal mio Carlo che credo difficile potervi resistere. Non potete im­maginare quanto sia cresciuto il mio amore per quest'impareggiabile giovane, vedo essere un. fenomeno molto diverso dagli altri amanti ehe con la possessione l'amore diminuisce, ma in noi esso cresce a dismi­sura. Ma pure aggiungete a questo dolore, se mai mi decidessi ad allon­tanarmi, il trapazzo di un sì lungo viaggio, ditemi se credete che es­sendo io gravida di mesi avanzati, non potrebbe la mia salute soffrirne gravissimo danno. Giunta in Napoli quale sarebbe la mia posizione?
Non esiste alcuna circostanza, imperiosa ohe fosse, che possa ob­bligarmi ad unirmi con Dionisio ; io son sicura che voi dovete vedere chiarissimo essere ciò un prostituirsi, né posso supporre per quanto de­bole Dionisio fosse, capace di degradarsi tanto accogliendo me con un figliò di Carlo. Se al presente io non sento per colui che è stato mio-marito né odio né in alvo lenza, lo disprezzerei e l'odierei, se fosse ea-