Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <72>
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Aldo Itomano
la sola consolazione che vi cerco è di parlarmi molto di tutti ma Spe­cialmente di Manina mia come l'è piaciuta la vestina? di Peppino mio e. del mio Eugenio ; rispondetemi, ve ne supplico ? il giorno 17 vi starò con questa dolce aspettativa. Vi abbraccio teneramente e baciandovi con rispetto la mano, vi prego benedirmi e sono
Vostra figlia aff.ma Enrichetta. Paris 11 30 giugno
Rue de Louflres 40
ì<on ci è dato dil sapere con precisione chi fosse il povero giovane che aveva ricevuto l'ordine dì non recarsi più in casa Di Lorenzo : quantunque nelP archivio dil polizia, non si conservino tracce di simile disposizione, è probabile che la Enrichetta alluda ad En­rico Cosenz, che era Punico fra gli amici a parte della fuga e, come abbiamo visto, Punico veramente noto quale favoreggiatore.
Nella lettera seguente l'accenno al fratello Florestano non sa­rebbe chiaro se la tradizione familiare della famiglia non ci! avesse conservato il ricordo di uno degli episodi che meglio illumina il singolare Carattere della Enrichetta : il giorno della fuga la giovane donna, accompagnata dal fratello, un ignaro giovinetto di quattor­dici anni, si recò nella chiesa di S. Caterina a Ghiaia: ivi chiese perdono a Dio di tutti i suoi falli, porse al fratello Panello di Dio­nisio Lazzari a tenere per un istante, poi, dicendo di recarsi un istante dal confessore, disparve tra quei silenziosi intercolumni per raggiungere il suo Carlo che l'attendeva colà. Così la donna fuggì dopo aver compiuto un gesto che, se anche a noi moderni può ap­parir melodrammatico, rispondeva invece ad una esigenza interiore, a tutta una maniera di sentire e di operare che aveva una sincerità e spontaneità assai intima e profonda. Ohi legga questa lettera, così piana e semplice, e nello stesso tempo così sincera, potrà conve­nirne:
Cara Madre mia,
Per una circostanza impreveduta vi è giunta la lettera del 29 giugno senza gli oggetti clic vi dicevo rimettervi, ma ora fortunatamente mi si presenta l'occasione di poterveli inviare, augurandomi, tenera madre mia, che direte alla cara figlia mia, che ciò le invia sua Madre facendo sempre voto per la sua felicità, essendo certa di farla felice, se potessi