Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <74>
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74 Aldo Romano
scrivetemi spesso ed abbracciando tutti i miei germani in particolare i caro Florestano, cosa dice egli per avermi egli stesso condotto in Chiesa per sposare il mio Carlo ì Quanto fui dolente doverlo cosi lasciare senza molto abbracciarlo ! !
T figli di Luisa, il figlio di Peppino stanno bene? Nessuna delle mie sorelle * è incinta , io il giorno 25 compisco i cinque mesi, ma qui tutti credono che io sia nei nono mese.
Ancora addio, beneditemi ed abbracciandovi vi ripeto
La vostra aff.ma figlia Enrichetta.
19 luglio 1847 Bue de Londres, n. 40
Le condizioni disagiatissime avevano intanto costretto la coppia a cambiare di nuovo dimora, ed andarsene in una casa assai più modesta. Intanto la Enrichetta si disponeva in quel tempo a la­sciare Carlo per non gravare su di lui. Perciò scriveva al fratello le due lettere seguenti :
Mio caro Achille,
Credevo potermi mettere in viaggio il di 15 corr., ma la mia indi­sposizione non essendo intieramente cessata debbo ancora restare qual­che poco : ti avviserò un giorno prima del mio movimento e siccome im­piegherò molti giorni per arrivare a Marsiglia, tu avrai il tempo di ri­cevere la mia lettera e di arrivare contemporaneamente a me.
Sono dispiaciutisBÌma, buon fratello mio, doverti recare tanti inco­modo, ma ho profittato delle tue esibizioni, giacché le credo sincere e degne del tuo cuore, affettuoso e generoso, te ne fo i più vivi ringra­ziamenti.
Tu saprai che quasi tutta la mia roba rimase in Livorno, e credo che ora sia in potere del Console di Napoli, ti prego di munirti degli ordini che crederai necessarii, onde al nostro passaggio possiamo riprenderla essendomi indispensabile sopra tutto per la mia presente posizione.
Ho saputo che prima la mia Manina e poi il mio Peppino sono stati indisposti ma ora spero che continueranno a star bene come pure il mio caro Eugenio. Sarai compiacente dare a tutti i cari figli miei cento