Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <76>
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Aldo Romano
soffrire degli inutili disturbi in momenti per me molto difficili. Tanti baci ai cavi figli miei, bacio la mano a nostra madre e sono
la tua sorella Enrichetta.
Ma non era passato clie pochissimo tempo e già la Enrichetta era costretta a rinunciare all'idea. Dalla Jgttèra seguente si rileva tutta la purità del suo carattere. Esentemente le si proponeva di tornare, con in seno il figlio che le aveva dato Carlo: poi, unita che fosse al marito, abbandonate il grotto dell'amor colpevole. Contro ciò ella naturalmente insorgeva ctì orrore;
Cara Madre,
Sono rimasta meravigliata ed inorridita di ciò che ti pretende da me ; mi condannate per avere io lasciato i miei figli che hanno un nome, una fortuna, delle persone che possono prenderne eura come la loro madre istessa, e poi mi si propone, anzi si esige, che io abbandoni il caro figlio dell'amore a cui sono per dare la luce, e che non avrà ne nome, né fortuna, per cui ha più dritto all'amore mio ed alle mie cure? Ma questo pensiero è cosa da far rabbrividire, io far lattare da un*àltra ed abbandonare il figlio mio dopo avergli dato l'esistenza? Ciò si suole pen­sare solo da chi non conserva più sentimenti né di madre, ne di figlia, ma ic no! nói farò giammai ! H povero Achille, che ha il solo torto di avere assunto un tale incarico ha fatto il suo possibile per persuadermi, ma io, come si suole ben capire da chi ha un cuore, sono irremovibile nella risoluzione di voler lattare mio figlio, bere i sacrifizi ai quali posso condiscendere. Rinunziò ancora per qualche tempo ad abbracciare i fi­gli miei, farò battezzare questo che fra giorni metterò al mondo, come nato da persone incognite, per cui sejB nomee cosi non potrà avere alcun diritto sui beni degli altri figli miei, resterò in Marsiglia il tempo che ci vorrà, o che credete, dovere io lattare, farò rimettere nelle mani del padre questo caro figlio e ritornerò allora sola in Napoli. Credo di fare moltissimo condiscendendo a fare questi sacrifizi, se poi voi non l'approvate, segnate ancora una volta la sentenza di vostra figlia, ed io col coraggio che non mi abbandonerà mai, mi presenterò in Napoli con mio figlio per affrontare tutto il rigore delle leggi. Vi bacio la mano e sono
Vòstra figlia Enrichetta.
98 ottobre - Marscille