Rassegna storica del Risorgimento

PISACANE CARLO
anno <1933>   pagina <78>
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Aldo Romàne
ne sii dispiaciuto, perciò ti prego, caro fratello, di rassicurarlo su di ciò. A me non mi si dà neanche un pezzo da 5 franchi. Qui v è l'abitudine, alla prima uscita di andare in Chiesa, far dire la messa, cosa che porta qualche spesa, io non ho nulla regalato alle domestiche. Spero ohe tu non vorrai farmi fare triste figura e sarai tanto buono, scrivere al sig. Condamin che mi dia per tutte queste regalie e spese per la chiesa. Spero, caro Achille, non mi negherai questo favore di scrivere al signor Con­damin e cosi tranquillizzare lui Addio, caro fratello mio, ti ringrazio anticipatamente.
Lontano, solo tra gente quasi sconosciuta, Carlo intanto lavo­rava e combatteva per lei. Ella a Marsiglia, in casa di amici1, oc­cupava le lunghe ore di solitudine scrivendo alla famiglia ed a Carlo. E quantunque a noi purtroppo non sia pervenuto nessun frammento della corrispondenza con lui, pure essa doveva toccare anche degli argomenti politici, se in una lettera di Enrichetta al fratello se ne trova un'eco ancor tutta vibrante e commossa:
Caro fratello mio,
Ti ringrazio moltissimo dell'interesse die mostri per me, ero sicura che il tuo ottimo cuore avrebbe trionfato.
Sono dispiaciuta che non trovi il momento di scrivermi posatamente, ma ti prego, di non mancare mai di scrivermi un solo rigo per darmi no­tizie dei cari figli miei e di te. Saprai dai giornali in quale rivoluzione ci troviamo, la Repubblica è proclamata in Francia da due giorni, ma a Parigi il sangue si sparge tutt'ora : questa città fa spavento, non avrei mai creduto di dover vedere una simile rivoluzione, è impossibile pre­vederne la -fine 2
Ti sono veramente riconoscente della protezione che mi offri e ti assicuro che se le circostanze mi forzeranno di venire a Napoli, ne pro­fitterò, ma per óra nulla ho ancora deciso. Ti prego, buon Achille mio, di abbracciare da parte mia e dar loro mille baci a Manina mia, al caro Poppino, ed al caro Geggè e se puoi farmi la grazia di dirmene qualche particolarità, come, cosa dicono, cosa fanno, te ne sarò troppo obbligata e la mia riconoscenza per te, caro fratello mio, finirà colla mia vita.
Addio, ti abbraccio di cuore e sono
la tua aff.ma sorella Enrichetta. LI 28 febbraio 1848, anno destinato a farei vedere grandi avvenimenti.