Rassegna storica del Risorgimento

TOSCANA
anno <1933>   pagina <96>
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Giacomo Lumìtroso
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Diario Landuoci del JiT Gennaio :
La perlustrazione postale fa conoscere che il ministro Buoncornpa-gni (3) dà conto al suo governo dell'entusiasmo del Paese per il Piemon­te; e quell'entusiasmo è attestato pure dai Barone Bettino Ricaaolì e da vari Siciliani qui stanziati.*.*.,
Più oltre si dà notizia di due riunioni politiche svoltesi in casa Cempini e in casa Ricasoli, e si aggiunge che * a capo del movi­mento fiorentino sono preposti Ricasoli e Antinori (4).
La consueta perlustrazione postale ha intercettato una lettera al Cempini che deduce i concerti presi pella Guerra, che consistono in un corpo di Francesi che scenderà p. la Savoia, ed in altro che approderà alla Spezia. La guerra sarà affidata al Maresciallo Bo-sqnet. Lo scopo della guerra sarà di dividere l'Italia in tre Regni'. L'Alta Italia si crede che il voto universale lo darà a Vittorio Ema­nuele. L'Italia centrale riunita non si dice a chi sia per toccare. Il Regno di' Napoli sino alle porte di Roma all'attuale dinastia Bor­bonica essendo la sua conservazione il patto pel quale l'Inghilterra ha promesso la neutralità. Roma città indipendente col Papa ricco assegnatario (5).
(3) Ministro di Sardegna a Firenze.
(4) Probabilmente 'Niccolò Antinori, volontario nel 1848 e deputato per varie' legislature al Parlamento Italiano. Da questo rapporto appare evidente ohe il Landucci era informato male o ohe il suo odio partigiano lo faceva travedere : infatti il vero e proprio movimento rivoluzionario era capeggiato dal marchese Bartolommai, da Carlo Fenzi, dal Pucci oni, dal Dola e dagli altri ohe aderi­vano alla Società Nazionale .
Bettino Bàcasoli e con lui tutti i moderati, pur disapprovando la condotta, del governo, non si erano decisi a staccarsi dalla dinastia. Lo Statuto rimesso in. vigore, l'alleanza col Piemonte e la rottura coli'Austria costituivano in quel momento il massimo delle loro aspirazioni. Vedremo come anche in seguito- il Landucci persista nell'equivoco e ponga itutfci- iti un mazzo moderati ie jivoluaio-nari, mentre in realta il dissidio si parpétnb fino al 27 Aprile: fu solo la fuga in Austria del granduca e dei suoi figli che tose in iun sol fascio i patriotli delle-due tendenee. Del fmto non rotti i moderati si convertirono subito all'idea uni­taria. Vedi in. proposito le opere già citate del Rubieri, della Gioli-Bartolommei del Pnccioni.
(5) E' U programma contenuto In un memoriale che Vincenzo Sai v agnoli presentava a Napoleone ITI nel Novembre dell'alino precedente.
Vedi in proposito N. BIANCHI, op. cit. voi. Vili pag. 15. V. anche 1*. FM-etani, L'unità d'Halia, eoe., pag. 30 e sogg.