Rassegna storica del Risorgimento

D'ANCONA ALESSANDRO
anno <1915>   pagina <876>
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lavoro a tal segno che, lai morfeo, non occorse, si può dire, eoe il lavoro materiale della stampa Alludo alla monografia documen­tata sa Scipione Piattoli, l'abate fiorentino amico e collaboratore dell'ni timo Be di Polonia, avventuriere sì anche il Piattoli, ma avventuriere onorato, che non potendo adoperarsi per la sua Patria, spese il meglio della sua vita per salvar dalla rovina la nazione polacca; ma ebbe contrari i tempi e pia la fiacca mobilità del so­vrano, coi non giovò, per sottrarre la sua- corona alla cupidigia di Caterina, d'esser stato un giorno il suo favorito. Il destino ha voluto che questa postuma fatica di Alessandro D'Ancona, e fu per lui veramente una non lieve lotica, sia resa di pubblica ra­gione in un momento nel quale si matura forse, in mezzo agli or­rori di una guerra colossale, la ricostituzione di quella Nazione ohe tatti abbiamo creduta finita.
A noi, membri della Società nazionale per la Storia del Bisor-gimento italiano, interessa più quella parte della produzione del D'Ancona che è intesa a illustrare la materia dei nostri Btudii, da luì trattata con l'autorità del testimone dei maggiori avvenimenti, di amico dei personaggi più rappresentativi, eppur con la imparzialità e la serenità dello storico che vien dopo, e sa dominare le sue pas­sioni, non si fida che dei documenti. Egli è che se il D'Ancona ebbe passioni e fu nell'azione uomo dì parte, dopo l'azione, quando volle essere storico, seppe esserlo con la coscienza e H criterio
dello storico.
Egli che, sposata la idea unitara, ne aveva amorosamente se­guite le tracce nella letteratura attraverso i secoli, riassumendo nel 1876 i suoi studi sull'argomento altissimo in quel lucido saggio sul Concetto dell'unità polìtica nei poeti italiani, che rimarrà come uno dei suoi migliori a documento del suo acume letterario e .della uà fede politica, egli, che sebben avverso al Mazzini dimenticava tutto per non ricordare che il suo apostolato unitario, non fu ingiuste: con i seguaci della forma federale e seri ve va t
Come ognun vede, che non si facesse mai una confederazione italiana fu bene. Ma non bisogna giudicare co' criteri d'oggi i latti del passato, uè tacciare di poco amore alla patria quelli che in speciali condizioni, quando le speranze dell'unità illanguidivano, propugnarono l'idea federativa... Nulla vi ha di assoluto, e tanto meno rispetto a forme...