Rassegna storica del Risorgimento

ORSINI FELICE
anno <1933>   pagina <130>
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Alberto Af. Ghtealberti
metà del settembre 1844 due suoi colleghi, Bonadrata, o Bonadrada, e Marangoni gli avevano dettò di voler portar via le. chiava delle prigioni al sergente profosso nell'ora della visita, per aprire poi le carceri dèi detenuti pulitici * incominciando dal Càreeron.èj ove si trovavano tutti i Riminesi . Alle loro offerte il Tamanti, adescato anche con promessa di sicuro guadagno, si sarebbe ricusato. Ma non seppe resistere alle suc­cessive minacce (se gioii acconsentiva, il primo ammazzato sarebbe stato E. 0. ) e promise di unirsi ai due nel tentativo, che doveva aver luogo di domenica, quando la maggior parte della truppa ausiliare era in città. Dopo si sarebbero uniti con i detenuti medesimi e buttati alla montagna per fare un brigantaggio . S'aspettava denaro da Rimini per aggregar gente e fucilieri prima di procedere all'azione. Quanto al comandante del forte, per forza sarebbe stato posto alla testa della fazione, diversamente sarebbe stato ammazzato . Scopo del tentativo non era solo quello di fare un brigantaggio , ma evidentemente di dar vita ad una insurrezione. Asserivano [Bonadrada e Marangoni] che quando erano usciti i detenuti, si sarebbero impadroniti delle armi della guarnigione, e buttatisi alla montagna, sarebbero venuti quattro o cin­quecento uomini da Rimini, si sarebbe fatta una rivolta e così tutta la Romagna si sarebbe sommossa (3).
Ma quando il Tamanti veniva tentato, già il comandante del forte, capitano Debanni, avuto sentore di quanto si tramava, aveva preso le sue misure. Lasciamo parlare il commissario straordinario Angelo Bue?-colini, che fu incaricato di istruire il processo informativo : Il tenore di vita di alcuni tra i fucilieri di guarnigione in S. Leo negli ultimi mesi di luglio, agosto e settembre, i quali vedevansi di continuo collegati, seb­bene in separate torme, e così riuniti condursi ora in una, ora in altra delle osterie di detta città di S. Le;o> ed ora in quel publico caffè, asso­ciati di quando in quando a donne di mala fama, ed ovunque gozzovi­gliare, profondendo così una quantità di danaro niente compatibile col-l'angusto economico stato di un semplice militare, faceva a chicchesia presentire mi impuro fonte. He tanto poteva isfuggire alla vigilanza del Sxg> Capitano Debanni Comandante, alla di cui fedeltà verso il benefico nostro Governo è raccomandato il regolare andamento e gelosa custodia
(3) Ristretto processuale della causa Potavo ossia San Leo di Cospirazione ed attentato alla fuga qualificata dei detenuti politici del Forte di B. Leo. Una copto .'del ristretto è conservata nella Bibl, centrale del Risorgimento di Roma (22-14-C-7-0)i dne sono unito agli incartamenti della Sacra Consulta, altre due si trovano nentaoeennata Miscellanea,