Rassegna storica del Risorgimento
TORINO ; MUSEI
anno
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1933
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pagina
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176
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178 Libri e Periodici
siderazione per ben comprendere la ragione per cui il moto del 2 loglio ebbe inizio proprio a Nola. In queste trame Luigi Manichini non compare; ma ciò dipende dal fatto che le memorie sincrone non ci banuo conservato che scarsi e frammentari particolari di tutta il vasto lavorìo di organizzazione.
Ma il moto del luglio 1820, che la Carboneria aveva attuato, non portò gran vantaggio alla Bètta priva di uomini capaci di reggere uno Stato; giovò-Invece moltissimo ai Murattiaul, che, meglio preparati al Governo, cercarono di instaurare una temperata monarchia liberalej contraria alle ambizioni della Carboneria al suo desiderio di un Governo ultra democratico. Questo aspro e deleterio contrasto tra potere costituito e setta fu causa non ultima delia caduta del breve governo costituzionale. Durante questo periodo l'opera del Menichini è turbolenta e sobillatrice : a sprovvisto del senso del limite la sua azione si svolge In una propaganda ambiziosa, ardente, turba-trice della tranquillità. Interessante la sua missione nel settembre in Sicilia. Dopo la dolorosa Invasione austriaca del regno, égli ritorna nell'isola, in cui spera di formare una base per un suo progetto di eventuale riscossa. Ma il piano del Menichini, da lui esposto in un proclama trovato dal Manfredi tra gli atti del processo dì Monteforte, era troppo fantastico per poter essere attuato.
Costretto a lasciare dopo non poco l'isola egli s'Imbarca per Barcellona. Le ricerche della polizia, la condanna e una lunga vita d'esilio rappresentano le ultime tappe dell'intensa attività dell'avventuroso abate; mentina nel Regno in generale ed a Nola in particoìar modo si scatena, accanita e-terribile, la reazione.
Il lavoro che il professor Manfredi =- di cui erano già conosciuti parecchi notevoli contributi allo studio del turbinoso nonimestre costituzionale-p igbjt ha recentemente raccolto in un succoso volumetto, edito dal Fascio di Combattimento di Nola, le sue conclusioni sul Moto Napoletano del '20 ha condotto ad un'accurata e precisa ricerca, sopra tutto attraverso la documentazione inedita che gli offrirono II R. Archivio di Stato di Napoli, l'Archivio Provinciale di Caserta, quello delia Curia di Nola, eccv è chiaro e serenamente obbiettivo.
Il Manfredi non supervaluta,, l'importanza del suo personaggio e. pur trattandolo con animo di storico convinto ed appassionato del suo argomento,, mantiene sempre la trattazione su di una linea di critica seria e giusta. Molto interessante, infine, l'appendice di documenti. In complesso il lavoro è doveroso concludere, onora la pregevole Collezione cui appartiene.