Rassegna storica del Risorgimento

TORINO ; MUSEI
anno <1933>   pagina <178>
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TÀbH e Periodici
chi 4 oramai rari libretti gnau VElogio funtore del Gapone -fi la Vita di Giuseppe Zurlo del Trotta. Opportn riamente, Quindi, la Garofalo, giovandosi principalmente dell'ampia documentazione fornitole dall'Archivio della Reaì Casa Borbonica, ha voluto ricostruire l'intensa attività dello Zurlo. E dobr biamo dire che fautrice ha intesa con pienezza ed ha fermata nel giudizio della storia la complessa figura di lui.
Nato a- Baranello nei 1750, a 24 anni ZUÌEÌOY ;eM>e modo di rilevare 16 sue non comuni qualità, allorché, dopo 11 famoso terremoto del 3783. fu in­viato in Calabria, rivestito di una:' speciale missione. Nel 1708 egli era già uno degli uomini più-in vista nella corte di Re Ferdinando; Direttóre delle Finanze, nell'anarchia del 1799 passò un terribile qpairtio: ò.ra;? preso ;e tra­scinato a furia di popolo, solo l'astuzia di un parroco potè sottrarlo alla plebe inferocita.
Nella prima restaurazione, in tempi difficili e oscuri, dal 1799 al 3803. resse il Ministero delle Finanze. Nel .[Decennio francese fu consigliere di Stato, ministro di giustizia e finalmente ministro dell'Interno dal 1809 al 1835.
Tecnico valentissimo, saggio riformatore, Giuseppe Zurlo fu il rappre­sentante più tipico dell'assolutismo illuminato caratterizzando il decennio francese. Nel luglio del 1820, egli, che al ritorno di Ferdinando IV era stato esiliato e poi riammesso nel. Regno, ma tenuto Sin disparte, apparve al prin­cipe Francesco come l'uomo più degno di fiducia e capace di salvaguardare le prerogative della monarchia nell'attuazione di (niello statuto costituzionale non concesso dal Re, ma impostogli dalla rivoluzione . Ma, col progredire degli eventi e col fatale prevalere degli elementi più accesi, egli sembro un ritardatario; resosi impopolare ed accusato di incostituzionalità, dovette di­mettersi. Ritiratosi a vita privata, presidente dell'Accademia delle Scienze, egli tra 11 segreto dolore di veder rovinare per corruttele ed arbitri quel­l'organismo amministrativo che aveva consolidato per oltre un trentennio , attese In silenzio ai Buoi studi, fino al momento della morte, avvenuta nel novembre 1828.
L'opera sua non era stata vana però; egli precursore contribuiva po­tentemente al a rlnnovella mento e al trionfo di quella nuova classe dirigente liberale, che pure aveva mostrato al suo riguardo tanta diffidenza .