Rassegna storica del Risorgimento

TORINO ; MUSEI
anno <1933>   pagina <182>
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stòma, e di delitti che riprovaval . Avvocato del De iMattheJs, oltre che IÌCO-nardo Romano, fu il futuro difensore di Citrlò. Pfrèr-Jo; fi. Tofano giovinetta eli allora esordiva alle Cùrie . Il D'Alessandro richiese per suol -difensori NieolinI, Montone e Lombardi; ma. essendosi talliti e tre ritìùtatìi: gli fa destinata difensore d'ufficio, Fr. De .Manco, il giovane Marini-Serra sostenne con un'arringa memorabile innanzi alla Corte Suprema il diritto delle fami­glie dei Calabresi condannati dal De Mattheis di costituirsi parte civile contro i funzionarli. Sostenitore dell'accusa fu l'aw. generale Celentano. Egli richiese la pena di morte per De Mattheis, D'Alessandro e De Gattis e si riservò di riferire personalmente al Re sul conto del maresciallo Pastore, che in Catanzaro, nel marzo 1823, dietro atti in gran parte falsificati da De Mattheis e soci,, aveva giudicato 1 voluti appartenenti ad una ipotetica setta dei Cavalieri Tehani o Cavalieri Europei riformati condannandone tre a morte e dieci al terzo grado dì ferri - La Corte suprema, presieduta dal Ca-nofari, emise il 15 luglio 1830, la sentenza. I consiglieri Franchi, Di Giro­lamo, Morelli, Tavani, Potenza e Rulli votarono per la condannar morte- dei rei. Ma la maggioranza tu di parere diverso. Il De Mattheis venne condan­nato a dieci anni M relegazione per abuso di autorità; fu dichiarato il non eosta per D'Alessandro e D'Agnese: De Gattis e Gatto furono trattenuti in carcere.
Quale ora il contegno del Re nei riguardi di De Mattheis? Il Genoino non vi fa cenno. E da escludersi senz'altro che egli come ha voluto la tradi­zione liberale, che trova posto anche In libri recenti (racconta per es. il Rau-llch a pag. 471 della sua storia, come il Re confortasse addirittura di per­dono e di premio il colpevole magistrato) sia stato molto tenero per l'in­tendente. Egli pensava piuttosto ifid era nel giusto ed il suo giudizio può divenire senz'altro quello della storia che li De: Mattheis tenesse la testa esaltata (Lettera del Re a Intontì del 6 aprile 1829). Diverso invece do­vette essere l'atteggiamento del principe Vicario, se ifcra i primi atti del nuovo regno è da annoverarsi quella grazia ial 35e Mattheis; che - a detta del Gnalterto parve alle .Calabrie sdegnate pegno di un crudele avvenire!
B. MOSCATI.
À. MALA-EBS!!, Il Parlamento Italiano mCavour a Mussolini; Milano Agnelli,
3SS3-XJ, PP- 217, tn 10.
Quattro partì, sedici capitoli : parlamento subalpino, parlamento italiano delia desfera storica, sinistra al potere, regno di "Vittorio Emanuele .IJL, Dal Congresso di "Vienna al fascismo : età- tutto.- tranne quello che vorremmo trova rei e ohe il titolo pareva promefterd, Tra quella certa abbondanza di