Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, ROBERTO TAPARELLI D' ;CRIMEA
anno
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1915
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pagina
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887
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Varietà 8B7
Anche Roberto D'Azeglio, che si rodeva dall'impazienza, attribuì le esitazioni alla ostilità del Dabormida all'alleanza del Piemonte. In quei giorni giaceva ammalato e non poteva darsi attorno, come avrebbe voluto, per infondere negli altri la sua convinzione. Ton pere, scriveva Costanza D'Azeglio al figlio * ne réue qne contingente, mai8 grace a sa malatiie il n'est paa assez au fait des eirconstances particulière8 qui peuvent mttuencer une décision aussi grave .
Fu allora che Roberto D*Azeglio, obbedendo all'impulso d'un civico dovere, scrisse una lettera calda di incitamento al Dabormida.
La lettera che qui riesumiamo dal giornale l'Opinione del 5 febbraio 1855 è un bellissimo documento di antiveggenza patriottica. Le considerazioni del D'Azeglio per stimolare il Dabormida all'intervento trascendono il momento e l'occasione per cui furono scritte per assurgere all'importanza di verità eterne che si impongono ogniqualvolta siano in giuoco i destini di una nazione.
Ecco il documento magnifico:
Onorev.ma Signore,
La prego di voler considerare la comunicazione confidenziale ohe ho l'onore di sottometterle come un omaggio dovuto non solo all'alta posizione che Ella occupa nella gerarchia governativa, ma a quella più alta ancora in cui l'ha collocato l'estimazione generale del nostro paese.
La gravità delle Circostanze che ci attorniano mi fa considerare come un dovere imperioso, inerente ad ogni cittadino, il prestar la sua opera, benché minima, a quanto possa promuovere la gloria e i grandi interessi della sua patria.
E l'una e gli altri mi paiono dovere, nell'attuale momento, emergere da una risoluzione altrettanto urgente quanto importante.
una nuova storia del Risorgimento e ài quelli ohe Vanno preceduta in Il RÌBOI-gimento Italiano , fase. 2, 1915) .Borivo ohe il Dabormida fa contrariissimo alla partecipazione del Piemonte. I documenti diplomatici, le lettere del Dabormida al Gaiette pubblicate dal Ghiaia (L'alleanza di Crimea) e le lettere di Cavour del Villamarina ad Emanuele D'Azeglio (BIANCHI, Lapolilique da comic de Cavour, p. 28) provano ohe il Dabormida non era contrario all' idea dell'intervento ma al modo con cui fa deciso. 1 Souvenir*, p. 489.