Rassegna storica del Risorgimento
SANTAROSA, SANTORRE DE ROSSI DI
anno
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1915
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pagina
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905
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JbibMografla 005
levare, a nome della carboneria, il popolo e l'esercito in favore d'una costituzione. Si può ritenere die il Bastiunelli, i due Prinot, il Bertelli, il Cartoni, il Chifenti e i loro compagni, ignoti alla polizia, autori di quel tentativo, fossero iniziati dal Paul o da qualche altro dei suoi amici, e che i seguaci, che rimasero in Livorno, della setta carbonaresca, fossero oosì scoraggiati dalla cattiva accoglienza, fatta dalla gran maggioranza della popolazione a' loro conati, da rinunziare, per il momento, a ogni atto mirante a combattere il Governo. À coronare lo svolgimento del soggetto, che lo Scaramella "ha prescelto, serve un cenno sugli scritti pubblicati nella citta in questo periodo, sui loro editori e specialmente sulla sorveglianza esercitata a questo riguardo dal Buon Governo, cenno che costituisce la quinta ed ultima parte della presente monografia. Tenere assopito il popolo, procurare ohe, contenti del benessere materiale, i cittadini non si empissero il capo di teorie contrarie ai governi stabiliti, ecco.... il programma del Puccini, ispiratore di tutta la politica interna di Ferdinando III : con tali principi è naturale che la censura fosse ristabilita in tutto il suo rigore nel granducato e fosse altresì vivissima la vigilanza sui tipografi e sui libri . Né soltanto ai libri, ma anche alle stampe, alle iscrizioni e alle lapidi si volse l'attenzione della censura, non d'altro pensosa che di impedire si agitasse la morta gora, nella quale impaludavano gli spiriti. superfluo aggiungere che Livorno non ebbe in questo periodo nessun giornale vero e proprio, giacché per informare i sudditi dovevano bastare le notizie politiche, contenute in una specie di bollettino ufficiale, che usciva a Firenze, mentre abbondavano i fogli commerciali, incoraggiati dal Governo. Quai maraviglia, se uno stampatore, Antonio Guerrazzi, ebbe risposta affatto negativa alla sua domanda di fondare un giornale che avrebbe dovuto essere, oltre che commerciale, anche politico e letterario; ma il più curioso è il ragionamento governativo, che è riferito nella monografia dello Scaramella, il quale ha perfettamente ragione di osservare : Che, non erano sufficienti ad istruirla (la cittadinanza) le odi arcadiche belate ad ogni pie sospinto nelle tante accademie livornesi in lode del sovrano e dei suoi aderenti ? Non bastar vano ad informarla le notizie del bollettino del Piombi 1 A che conturbarne la mente e costringerla a pensare f
n volume dello Scaramella è veramente istruttivo, perchè dimostra quanto fosse gretta e angusta la mentalità dei governanti del granducato e quanto fosse dannoso quel regime politico, meschino e pettegolo, che non aveva altro fine se non quello di tarpare le ali a ogni generosità dell'animo. Era la cura degl'interessi materiali, elevata a domma, e i) soffocamento degli spiriti ; donde forse germinarono conseguenze morali, tutt'altro che distrutte nella nostra Toscana.
Pisa, dicembre 1914.
AGOSTINO SATOLLI.
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