Rassegna storica del Risorgimento

SANTAROSA, SANTORRE DE ROSSI DI
anno <1915>   pagina <907>
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Bibliografia 007
trenta persone oran state, di pieno giorno, trucidate sulle pubbliche vie della città da brutali o pazzeschi esaltati e da veri e propri delinquenti comuni, ohe sì credevano francati a commettere ogni eccesso per aver cooperato alla cacciata degli Austriaci (8 agosto 1848) ; e, proclamata la repubblica romana, fu nominato Preside di Bologna, finché, dopo 1*8 mag­gio 1849, si dimise, fatto segno a ingiuste accuse e calunnie (cfr. p. 11-20 del primo opuscolo). B Biancoli esulò emigrando in Liguria, in Francia, in Piemonte, in Africa, ma finì con lo stabilirsi a Torino, dove nel 1854 fu ammesso al godimento di tutti i diritti del regnicolo ; ebbe numerose e cospicue amicìzie, col Farini, di cui fu sviscerato, intimo amico, col Cavour, e con innumerevoli patriotti, e iniziò ormai il secondo periodo dell'operosissima sua vita, nel quale il cospiratore, Pesale, l'uomo d'azione, il riordinatore della polizia bolognese divenne un instancabile cooperatore della politica unitaria, sia come diffonditore e propagatore della Società nazionale , sia come deputato nel 1859 all'Assemblea romagnola in Bo­logna, sia come membro del Parlamento subalpino nel 1860 (VII legisla­tura, per il collegio di Adro Chiari nella provincia di Brescia), sia come funzionario dello Stato. Reintegrato nell'officio di direttore della pubblica sicurezza della città e provincia di Bologna, e messo, al tempo stesso, a disposizione del Ministero dell'interno, venne incaricato di reggere la provincia di Rieti, quale commissario regio (1 ottobre-31 dicembre 1860), dando prova d'acume, d'energia, di dirittura di carattere, e dimettendosi, quando gli parve di non poter più rimanere dignitosamente nella carica assunta. Nel 1863, richiamato al Ministero dell'interno, come condirettore della VII divisione (K. D. 18 febbraio), venne il 1 maggio inviato in missione nella Sicilia, poi nella Romagna e a Pesaro (settembre) ; il 1 ot­tobre fu nominato direttore capo, e il 30 novembre membro della com­missione per il riordinamento dei servizio della pubblica sicurezza; nel 1864, per effetto dei tristi casi del settembre a Torino, venne allontanato dal servizio attivo, nel quale rientrò nel 1866 (R. D. 2 agosto) ; nel 1868 fu nominato conservatore delle ipoteche a Livorno, donde nel 1878 venne trasferito nella sua Ravenna. Questo uomo, pochissimo conosciuto oggi, fu tra' pia benemeriti patriotti. nel campo dell'azione rivoluzionaria, talché, quando, la sera del 28 marzo, in Bologna si celebrò la concessione dello statuto pontificio con la declamazione, nel teatro del Corso, del canto del dott. Agamennone Zappoli in riconoscenza ai Generosi che co' liberi veri, cogli esigli, colle lagrime e col sangue prepararono tempi meno infelici, e con lo spiegamento di diciassette bandiere, memoranti i capi e i martiri della libertà, italiana, il Biancoli ebbe impresso il suo nome in quelle bandiere, su cui si leggeva : Bivohunoni in Bologna e in Romagna dot iSifè ài 1845 . Ma altrettanto notevole fu l'opera sua