Rassegna storica del Risorgimento
JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno
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1914
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pagina
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18
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1.8 Giuseppe SoUtro
sca dell'impero. Ed ecco il Cavalletto darne tosto l'annunzio alla sorella, prima in una lettera ufficiale del 14 aprile, poi in una clandestina del 23 aprile 1853. Gorre voce , scriveva in questa ultima, dell'imminente nostra partenza per la Germania, Casati (il famigerato ispettore delle carceri di Mantova) La detto che siamo destinati per Kufetein, fortezza del Tirolo Tedesco, presso il confine di Baviera a circa 30 miglia di distanza da Innspruck j invece l'auditore Kraus, interpellato da un parente di un mio coni-,pagno, ha dichiarato che niente li n'ora è deciso, né sulla partenza, né sul luogo di destinazione, che passeranno almeno dieci giorni senza novità e che se venisse l'ordine di partenza non trasportassimo con noi troppa roba. Belle due voci io credo più probabile quella di Casati, mentre della veridicità, dell'auditore Kraus troppe prove negative abbiamo avuto in tutto il corso di questo sciaguratissimo processo .*
jSiei primi giorni di maggio, confermandosi la notizia della .prossima partenza, il Cavalletto ebbe la visita degli-amicissimi suoi dott. Ferdinando Coletti, dott. Carlo Cerato, dott. Antonio Barbò Soncin (quest'ultimo con la propria moglie signora Eugenia), dei giovani ingegneri, già praticanti nel suo studio a Padova, Angelo Favretti e Antonio P erazzolo, di Giuseppe Pilafcij* contutore, poi tutore di Tito Speri, e finalmente della sorella Rosa; alla quale subito-dopo, P ìl maggio, scrisse una lunga affefctnosissinia lettera per darle un nuovo addio e ringraziarla della forza d'animo dimostrata in quell'incontro doloroso,
Io ti obbedirò le scriveva nell'aver cura di mia salute, nel procurare di vivere, nel conservarmi per poter soddisferò a tanti doveri che m'incombono e che per la stessa sventura che mi colpì si; sono accresciuti. Quanto alla forza del mio animo, sta sicura, io procurerò che non venga mai meno, anzi che si accresca. Spero ch'io saprò rispettare in me la dignità di uomo, l'onore di soffrire per questa sacra e benedetta Terra d'Italia ohe Iddio col martirio prepara e vuole che sia degna di migliori destini,. La mia
i Museo ottico il Padova, ArcWvio'Cavallotto *j B,., p>, 3261, tollero olm dev'itine Sai carcero.
- Degli aaaiei. (e; cotioacentl ohe visitarono il Cavalietto a Manto* mcòjfdS quelli soltanto ohe tiravo espressamente nominati da Ini nello lettere uBiciali e clandestine da me esaminate*