Rassegna storica del Risorgimento
FANTI MANFREDO
anno
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1916
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pagina
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7
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Lettere di Manfredo Jì'cwM 7
Non so se l'articolista sia in Cielo o in terra, ina parlare di Corpi d'Armata esistenti, quando vennero da me soppressi ora sono due anni per sostituirli coi Grandi Comandi la è madornale.
I Corpi d'Armata furono opportunissiini, è ne siano prova le rapide campagne dell'Umbria, delle Marche e della bassa Italia.
Le Divisioni attive sarebbero oggi spesso convenientissime, se Pettata, e La Marmora non avessero fatto tale insalata di Battaglioni, Reggimenti etc. che siamo in un vero caos, per cui se ci prendesse d'im-' provviso una guerra saremmo perdati. Almeno che avessero finito eoi Briganti!
Mille saluti alla Signora. Addio.
Tuo aft'.mo M. FANTI.
Si riferisce allo stesso opuscolo sul riordinamento dell'esercito.
Firenze, 24 maggio 64.
Io tiro avanti alla meglio da due anni, ma non avanzo di un passo pel bnon cammino.
Mi hanno detto ohe Cassinis era morto nell'inverno scorso. Un'amico di meno.
Mai ho creduto alla guerra finché duri per Napoleone l'imbroglio del
Messico. E noi, con 90 mila uomini non sappiamo mettere la pace nel
Napoletano 11! Che teste!!!
Addio.
Tuo atì'.nio
M. FANTI.
La lettera allude al risveglio del brigantaggio nelle Provincie meridionali. Il Fanti aveva, per gravi ragioni di salute, dovuto declinare una nuova offerta del portafoglio della guerra e comandava la divisione militare (o dipartimento militare di Firenze). Pochi mesi dopo cessava dì vivere tra il generale compianto dell'esercito e del paese.
M. MÀZZIOTTI.