Rassegna storica del Risorgimento

BRESCIA ; CONGRESSI STORICI
anno <1933>   pagina <834>
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884 Atti della, Società
Nmtt tornerà sterlTr. ii rito malia nostra Bresola pugnace imperterrito e-fedele .
Autorità e> congressisti esprimono il loro pieno consenso al scn. Bo-nardi: brevemente parla quindi il sen. Treccani. S'alza quindi il rap­presentante del Governo, Baistroechi, il quale dice :
..Altezza, male, augusto erede, del Gxan Re vaiarono vittorioso,; conte Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon, gerarchi tutti di li resoia eroica a, fe­dele, io nella mia veste di sottosegretario alla Guerra, vi porto il saluto del Govèrno di Mussolini, nostro. Capo insuperato e insuperabile.
Brescia, le cui tradizioni di patriottismo e di cultura nonché la sua de­vozione e fedeltà al Regime* rendono una delle città più benemerite della nuova Italia, oggi riceve in custodia dal commissario del Governo il tempio ossario; inaugura 3ÌMX Congresso di storta del risorgimento nazionale e il monumento ai fanti della Brigata Toscana.
Tre celebrazioni suggestive, rese più solenni dalla augusta presenza di 8. A. R. il Principe di Piemonte, celebrazioni che sintetizzano in. maniera sublime l'animo di questo popolo generoso ed eroico pronto, oggi più di ieri, a tutto osare e a tutto dare per la grandezza della Patria immortale.
Con la prima celebrazione Brescia, scioglie un voto e riafferma il suo de­bito di riconoscenza verso . suoi figli ohe si immolarono per la vittoHa. Con la seconda Brescia, il cui sottocomitato di propaganda storica e patriottica presieduto dal senatore Bonardi, si è reso altamente benemerito del patrio* Ateneo di storia del risorgimento, ha* l'alto onore di essere prescelta a sede del XXI Congresso.
Presiede qui il Congresso Cesare Maria de Vecchi, quadrumviro della Ri. minzione, soldato eroico della grande guerra e di quella Migìuriina, patriota ardente e anima vibrante di pura inestinguibile fede monarchica e fascista*
Con la terza e conclusiva celebrazione Brescia rievoca con entusiasmo t Lupi di Toscana, i fanti magnifici di quella Brigata che segnò, nella storiai del valore italiano, pagine immortali.
Lupi li chiamò il nostro nemico quando, attraverso t retieolaiti. fissi , lanciarono all'attacco di Sfornite Melino il 28 ottobre 19155, e iVPi implacabili si riaffermarono al Sabotino, ai VeUki, al Fatti, epe porte del Timavo, a Col del Rosso e Col d'Eohele nel tormentato e vittorioso Natale del 1017. Lnpk sempre fitto a Vittorio Veneto e lupi saranno nei futuri clmeMi. TECC/SIMO. ufficiali e settemila ottocento fanti fuori combattimento, eroi pome Gitemi e Randaccio, fante sublime tra fanti magnifici.
Come rilevò il Duce, nelle Testimonianze straAiiere sulla- guerra italia­na furono dei generali nemici fra i più quotati, VArciduca Francesco Giti-