Rassegna storica del Risorgimento

BRESCIA ; CONGRESSI STORICI
anno <1933>   pagina <852>
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AlH della Società
8iW antecedente, dotta Marvin su Roma. Dacché non dimentichiamo che U Duce vn giolito, ebbe anche ad affermare ohe Fiume noi la dobbiamo a Ga­briele d'Annunzio JVoi che studiamo la storia, abbiamo la coscienza di un altro deverei di essere grati agli attori della storia.
Per questo io invito il congresso ad elevare il pensiero di saluto e di a-gurio grato e rivarcnte a Gabriele d'Annunzio .
Al commosso invito del sen. Gian si associa con nobili espressioni la prof. Tullia Franai. Subito dopo prende la parola il sen. Salata.
Alcuni amici egli dice forse per punire pia die mie, voi della /re-guenza con la quale ho partecipato a queste discussioni, hanno dato incarico a me di rendermi interprete anche di tutti gli altri partecipanti al con-grosso, dei sentimenti con i quali noi, quasi rammaricati del cosi lungo e pur cosi breve svolgimento del congresso, prendiamo commiato dalla città di Bre­scia. Brescia ci è apparsa in una luce che vorrei chiamare aristocraticamente gentile. 2foi cultori di studi storici, di Brescia-, conoscevamo le virtù civili che ne hanno consacrato il nome alla riconoscenza di tutti gli Italiani, che ne hanno imposto il nome alla ammirazione del mondo. Ma in queste giornate noi abbiamo compreso pia che mai quale sia il valore delle tradizioni. Solo la città die raccoglie tanti tesori d'arte e di storia può nella vita presente dare esempio di una cortesia, di una signorilità, di un ordinato equilibrio anche nelle sue più alte manifestazioni patriottiche e eiviM.
Di tutto questo noi dobbiamo essere grati in particolare a ehi cosi degna mente rappresenta la città, al podestà conte Leohi, il quale ha si la ventura di recare un nome glorioso, ma può anche affermare ohe ha la virtù di dimo­strarsene degno; degno non soltanto per l'esercizio del mandato che in un momento difficile la fiducia del Duce gii ha affidato, degno atiàhe per l'amore e. la competenza con la quale egli coltiva i nostri studi. Nel mirabile volume ohe abbiamo avuto in dono dall'Ateneo egli ci Ha dato nelle memorie dei suo avo l'esempio di comò si possa, pubblicando documenti di importanza storica, accompagnarli con sobrio, eleganti, esatte, veramente utili note illustrative-B' la stessa sua signorilità, che si accomuna alla sua cultura e fa della sua pubblicazione Un esempio che noi anijniriiimo. Vi ho detto questo non per quasi offendeva la modestia del Leóht, mìa per riaffermare come sìa della no-stra più pura tradizione questa conciliazione fra gli studi storico-letterari e l'esercizio dell'attivila politica. Xfot gli siamo grati anche perchè è presidente di guasto Ateneo, che et ha ospitati nette nostre adunanze e che si è fatto MWù.m del1 volume, alito ho> test fi ricordato.
Dopo il podestà, dopo il presidente dell'Ateneo, noi dobbiamo ricordare con gratitudine il presidente del novello sottocomitato bresciano di storia del