Rassegna storica del Risorgimento

BRESCIA ; CONGRESSI STORICI
anno <1933>   pagina <853>
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Atti della, Società 853
Risorgimento, il mio caro amico llmiarM, il quote si ò moltiplicato ed ha messo al nostro servilo. Mita Vesuberajnzg, del suo cuore giovanile e ideila sua vigorosa e quasi indeclinata è indeclinàbile gioventù.
Io potrei anche finite, perchè qùéV.0. che sto per dire è stato ripetutamente detto nel corso del congresso, ma è mio dovere e necessita del mio spi­rito ripeterlo. Noi abbiamo avuto una rivelazione, una rivelazione che alcuni di noi,, che hanno la ventura di una certa familiarità con lui, potevano anche divinare, ma Ohe più probaWmmlJì non aUeiulgyaiML : Za rimioas del qua­drumviro Cesare Maria De Vecchi, presidente della nostra Società e storico: di "buona lega.
Io tento di essere nella vita uomo di buon gusto e soprattutto di equili­brio; quindi a De Vecchi, che è cosi in alto, non faccio troppi elogi, ma debbo dire che il modo con cui egli ha assunto la presidenza della nostra società, il modo con cui egli ha sintetizzato nel discorso, inaugurate il programma nuovo della vecchia società, il modo con cui ha diretto i lavori e l'acutezza di alcune osservazioni con cui ha sottolineato alcune relazioni, i concetti che ha espresso, la prontezza con cui ha rivelato alcuni lati che finora si lascia­vano in oscurità o in penombra nella storia del Risorgimento, riempiono: di orgoglio tutti coloro che, come me, modesto oratore, hanno propugnato, at­traverso le crisi che hanno tormentato la nostra società, questa felicissima soluzione della crisi stessa.
Faccio alla nostra società, più che al quadrumviro De Vecchi, questo au­gurio : che duri per lunghi anni la presidenza di lui alla nostra società.
La nostra ultima seduta ha l'onore di vedere presente il rappresentante locale del Governo nazionale. Tfoi ce ne compiacciamo non soltanto per questa nuova prova dell'interessamento con cui il Capo del Governo e U Governo nazionale seguono le sorti del nostro sodalizio, ma anche perchè ci è offerta l'occasione di ringraziare in lui tutte le autorità che in Brescia hanno agevo­lato i nostri lavori, hanno reso possibile che noi in breve tempo prendessimo visione delle nuove o rinnovate bellezze della città. Ci è grato salutare in lui un vecchio e valoroso combattente, che ha portato nel reggimento della cosa pubblica lo stesso 'fervore, lo stesso spirito di sacrificio òhe lo hanno guidato sul campo di battaglia.
Signori! Il nuovo statuto dà facoltà insindacabile al presidente di deci­dere sulla frequenza del nostri congressi; non c'è più l'obbligo del congresso annuale. L'esperienza del passato avrebbe potuto consigliare al nuovo presi­dente di render meno frequenti le nostro riunioni, lo spero che lo svolgimento fortunato di questo convegno bresciano ci consigli a rinnovare ogni anno il congresso- lo non so quote città sarà prescelta a sede del prossimo congresso e dei congressi successivi : io mi auguro òhe dopo aver visitato altre città, tie