Rassegna storica del Risorgimento

BRESCIA ; CONGRESSI STORICI
anno <1933>   pagina <854>
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854 Atti della Società
decennale di questi Gongresh possiamo ritornare in Brescia,, sfattiti 0mi Se 0 altri congressi potranno uguagliare quésta, non lo potranno àuperafe .
H discorso del sen. Salata è applauditissimo. I congressisti si asso­ciano con entusiasmo alle lusinghiere parole che pei accoglienza di Brescia l'oratore ha avuto, n podestà conte Lechi afferma che Brescia* come è grata al presidènte per averla fissata come sede del congresso, è veramente orgogliosa di ospitarlo. Rivolge ai congressisti l'augurio ed esprime il desiderio che fra sedici anni, nel 1949, si ritrovino in Brescia per il centenario delle memorabili giornate bresciane, e prega S. E. De Vecchi di portare al Duce l'affermazione che Brescia è sempre pronta agli ordini suoi.
H consenso vibrante dell'eletto uditorio corona il breve discorso ; una schietta dimostrazione di simpatia accoglie anche il sen. Bonardi il quale porta l'espressione di gratitudine del sottocomitato bresciano al sen. Sa­lata per l'annuncio dato l'altro giorno. Il sen. Salata aveva detto che si può contare su quella che è la manifestazione del pensiero e della vo­lontà del Duce di dare ai Bresciani la custodia di quegli autografi di Tito Speri che lo stesso sen. Salata ha potuto rintracciare negli archivi au­striaci e che sono per noi della massima importanza. Il sottocomitato è inoltre grato ai congressisti perchè essi hanno compiuto, venendo a Bre­scia, la massima sua aspirazione: poter affermarsi appena sorto e poter affermare la tradizione bresciana degli studi e del culto della storia.
Prende quindi la parola S. E. il prefetto. Egli dice :
Prlma che V. E. ci lasci, io, prefetto d questa Provincia, natolo, e gene­rosa, voglio esprimervi l'ammirazione e la gratitudine dei camerati e delle popolazioni tutte. Ammirazione per l'eroico soldato della guerra, per il Qua­drumviro detta Marcia- su Roma, per il fedele di tutte le ore. Gratitudine perchè, rievocando i fasti del Risorgimento e quelli della recente storia di cui foste tanta parte, oi avete fatti sempre piii> orgogliosi di essere Italiani è fascisti.
E permettete che io con voi saluti i camerati ohe da tutte le regioni d'Ita­lia, dal vostro fedele Piemonte alla mia forte terrb di Calabria, hanno voluto partecipare a questo Congresso italiano e fascista.
Volt eoeéllenza De Vecchi, conoscevate questa gente laborioso,, tenace, fe­delissima. L'avete incontrata ancora una volta: IÌ suoi uomini migliori, il­lustri nelle lettere, nelle arti, nelle seìmtze; come nella massa perfettamente inquadrata dalle Gerarchie del Partito e devota al Duoe.