Rassegna storica del Risorgimento

BRESCIA ; CONGRESSI STORICI
anno <1933>   pagina <856>
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Alti della Sudala
attraverso le ulesse montagne tormentate dalla guerra, Lo ricordo più ancora che qml valoroso e fiero combattente che egli fu, padre dei tuoi soldati; e lo ricordo in tutta te ore stiinprc pari alla tradizione gloriosa della sua casata, gloriosa di memorie di quel Risorgimento che noi coltiviamo con tanta ap­passionata 6U?Q} a, lo ricordo ancora, scelto, dal nostro grande Capo, a curare le eoSe dell'amministrazione della guerra in un1 ora ohe non fu certamente facile per tutti noi, che non fu certamente facile per U Regime, ' e messo a fianco della figura del grande condottiero della guerra, di Armando Diaz, e collaboratore con lai.
Ringrazia poi con tutto il cuore la bontà di S. Wi il prefetto di Brescia, che è anche un mio camerata di guerra, ohe è miche un mio caro camerata nelle azioni del dopoguerra, subito, col combattentismo, vigile e vibrante, poi col Fascismo, fedéle egli veramente in tutte le ore, fedele in quella tormentata epoca della QuartareUa nella quale egli ha provato, quanto sia solida, ferma e montanara la sua gente di Calabria dal cuore devoto alla Patria. Lo ringrazio per quell'opera paziente, tenace e buona che egli conduce a Brescia agli ordini del Duce e lo ringrazio pei' le parole che ha voluto pronunciare, le quali di­mostrano quanto egli abbia compreso il popolo che deve governare.
La lode che egli ha fatto di tutta la gente di questa terra nel breve di­scorso che ha pronunciato toccando tutti i ceti., toccando tutte le espres-sioni della vita di questa nobilissima e gloriosa terra, danno la prova di quanto egli del suo animo fascista porti nel governo di questa gente d'antico fervore, e di nobile e studiosa civiltà.
Io ringrazio il camerata Salata di aver voluto fare un accenno Ohe con­traddice in un modo estremamente simpatico a quella che era una osserva­zione e una definizione sua precedente. Egli ha osservato che i congressi erano troppo frequenti e che con la troppo frequenza dei congressi si minacciava di fame scadere l'importanza è il valore. Ora ha avuto ragione di contrad­dirsi. Questo congresso io non Io ritengo soltanto una cosa riuscita, come tutti abbiamo l'impressione, soprattutto;, io lo ritengo una promessa. Io ho l'abitu­dine di vivere sempre per M àontaMs. io considero, ohe m fmcìsÉL non è tale, se nofi è disposto in ogni ora a fabbricarsi un domani. Ho scritto anche nel­l'ultimo articolo mio, che un fascista non è tale se non considera soltanto il domani e non lascia indietro il suo ieri, come se non esistesse. In questo ar-ticolo ito detto che ehi ha Vieri da far valere è sempre un vndiMduo che fa lestamente, è sempre un poyrefàOt una persona che si prepara a morire. Un individuo invece che considera soltanto il proprio domani è un individuo che ha in sé àaadtfà Ve' energie propulsine per quello che deve compiere. Il chie­dere delle ricompense per benemerenze avvenute ieri è una pessima abita-