Rassegna storica del Risorgimento

NIGRA COSTANTINO ; TRENTO ;"PRO PATRIA"; CRISPI FRANCESCO
anno <1934>   pagina <4>
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* de Vecchi di Val Cismon
per scarsa preveggenza francese, la cui mancanza aveva costato alla Francia le tristezze del 1870. Crispi ricorda le stesse cose ; ma ha fra le mani il polso del popolo ita­liano che non soffre di vedére i fratelli irredenti ancóra soggetti ad altro state, almeno da parte dei più vecchi che hanno molto veduto e sperato e di alcuni dei più giovani che dovranno vedere le più grandi cose. Crispi e Nigra non possono dimenticare che della mancata al­leanza dèi 1869 era base fondamentale per noi la cessione di quel territorio nostro fino alla Vetta jt' Italia che qual­cuno avrebbe voluto contenderei poi finanche dopo Vit­torio Veneto : di quell'Alto Adige del quale qualche soli­tario cianciava ancora fino a qualche tempo addietro.
Tali le posizioni comuni ai due uomini, i quali per altro assumono un diverso atteggiamento davanti ai co­muni problemi secondo la differenza della loro origine.
Nigra è sempre il discepolo di Cavour. Crispi, fatto destro e maturato al Governo in una troppo lunga attesa, non cessa di essere il discepolo di Mazzini. Crispi mi­nistro ordina una protesta presso il governo imperiale regio, nutrendo per la Pro-Patria, che gli ricorda le So-cietà dei suoi giovani anni, una viva simpatia e non mi­nore simpatia per la Dante che l'appoggia. Nigra, diplo­matico, realistico, legato allo Stato quanto lo era Cavour, resiste e non vuole guastare con l'Austria una alleanza che, con tutti i suoi difetti, ritiene fondamentale alla vita dell'Italia nuova. Almeno quella! se non si può avere anche la Francia a compagna, anzi sé si ha il dolore di avere una Francia in atteggiamento ostile di soverchia- ' trice. L'Austria Ungheria difende so stessa e la integrità dello Stato davanti a chiunque la intacchi o comunque