Rassegna storica del Risorgimento

TROPPAU (CONGRESSO DI) ; CONGRESSI ; METTERNICH - WINNEBURG KLE
anno <1934>   pagina <27>
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La teorica di Metternicli sull'a intervento 27
Nei casi poi nei quali l'illegalità dei mezzi si riuniva alla evidenza del pericolo, né il diritto ne il dovere dell'intervento potevano esser messi in dubbio, anche se ostacoli di forza mag­giore, per impossibilità morale o materiale, si opponessero alla sua applicazione.
Sulla base di queste premesse teoriche fondamentali, nasceva il protocollo del 19 novembre 1820, che si può considerare quasi come la prima codificazione della teoria dell'intervento nei rap­porti internazionali di stretta natura politica. Esso rifletteva due parti, l'una concernente la legalità dei mezzi e delle forme dei mutamenti di regime, che reclamava disposizioni e sanzioni pu­ramente difensive e pressoché negative, l'altra, relativa ad un intervento diretto attivo contro una terza potenza, che fosse minacciata o fosse affilila dalla triste esperienza di convulsioni interne.
Il Mettermeli non sapeva capacitarsi come un piano di questo genere, al quale dava un titolo non in tutto conforme al conte­nuto, di atto di garanzia per il mantenimento dell'ordine legale nell'interno degli Stati d'Europa e delle istituzioni sopra le quali esso riposava, potesse incontrare un'apprezzamento diverso da quelle Nazioni costituzionali, che beneficiavano di un ordina­mento diverso da quello che egli aveva preso a modello per for­mulare la propria teorica.
Le sorprese rivoluzionarie non risparmiavano le Nazioni co­stituzionali e parlamentari, meno di quelle fedeli agli antichi ordinamenti assoluti: le une e le altre erano egualmente prese di mira dall'irrequieto e turbolento spirito che tormentava l'Eu­ropa: le une e le altre avevano il diritto ed il dovere di difen­dersi e premunirsi dei mezzi politici e diplomatici per assicurare la difesa.
Se in questo paradossale schema non si fosse nascosto un pericoloso sottinteso, che lo spirito politico inglese, di qualunque coloritura fosse, altamente deprecava, Lord Castlereagh non avrebbe forse opposta quella pacata ma fiera e diritta confuta­zione, che assai dolse al Principe di Mettermeli!,
Senonchè il primo Ministro inglese, abbastanza tollerante per lasciare, in linea di fatto, mano libera a Metternich nel Napo­letano, non era affatto disposto a farsi mettere un laccio per ora e per sempre dalla prepotenza austriaca, e aprire le porte