Rassegna storica del Risorgimento

TROPPAU (CONGRESSO DI) ; CONGRESSI ; METTERNICH - WINNEBURG KLE
anno <1934>   pagina <28>
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Annibale Alberti
di casa propria a estranei, neppure nel caso deprecato dì una violenta commozione interna.
Lord Castlereagh respinse questa idea e ammonì che essa poteva valere per le piccole Nazioni, deboli ed esposte alle facili sopraffazioni, ma che l'Inghilterra non si sarebbe mai sottoposta ad una tutela di tal genere.
La risposta era chiara, precisa e non lasciava possibilità di equivoci. Senza formulare teoria da contrapporre a teoria, senza introdurre nuovi ordini internazionali, la mente polìtica inglese dettava però alcuni capisaldi, che fin d'ora abbozzano la teoria avversa a quella dell'intervento, unilateralmente sanzionata dal Metternich, quella teoria, dì origine essenzialmente costituzio­nale, del non intervento, che la Francia monarchica della rivo­luzione di luglio, opporrà all'esuberante soddisfazione di Met­ternich per i frutti del suo capolavoro.
Questo era diretto contro Napoli ed era studiato ed archi­tettato per risolvere il caso concreto: ma aveva in se tutti gli elementi per essere applicato a tutti i casi analoghi o equiparabili, e, con questa intenzione, Metternich aveva pazientemente tolle­rato di ritardare per molti mesi l'azione militare, per premunirsi per l'oggi e per il domani, instaurando non soltanto una solu­zione particolare, ma un ordine polìtico generale, che permet­tesse l'automatico esercizio di un presunto diritto, senza ulte­riore bisogno di fissare i motivi di principio caso per caso.
Era appena al principio l'epilogo sanguinoso della tragedia napoletana, compiuto secondo questi intendimenti, che altre due rivoluzioni, quella del Piemonte e quella di Grecia, piombavano inopinatamente sulle spalle di Metternich, affaccendato a liqui­dare la fastidiosa posizione del Re Ferdinando di Napoli, poco entusiasta di rientrare nel suo Regno.
Metternich, non interpose un istante nel dare esecuzione ai principi approvati dal Convegno di Troppau, i quali consenti­vano l'esercizio unilaterale della repressione degli atti rivolu­zionari, senza convocare ulteriori conferenze.
Nonostante le riserve avanzate dall'Inghilterra abbastanza esplicitamente, e quelle più timide e più incerte della Francia, l'atto di Troppau, ratificato dagli altri membri della vecchia coalizione europea, era ormai un fatto acquisito non soltanto all'attualità diplomatica, ma anche alla coscienza politica.